venerdì, 19 Aprile 2024

Affitti brevi, Hospitality Revolution: regole contro evasione e concorrenza sleale

Regole chiare e valide per tutto il territorio nazionale, stop all’evasione fiscale che turba la leale concorrenza sul mercato, sì a norme che promuovono trasparenza e qualità dei servizi. Sono le richieste che Hospitality Revolution, piattaforma di e-learning dedicata agli aspiranti Property Manager di Case vacanza, rivolge al Legislatore per normare il settore della ricettività extra alberghiera.
Nello specifico Hospitality Revolution propone una Mini Registrazione anche per le locazioni entro i 30 giorni, uno Smart Contract standardizzato che espliciti chiaramente i termini del soggiorno e l’estensione alle Case vacanza degli obblighi di sicurezza attualmente in capo alle strutture alberghiere.
Misure che la community operante nel settore degli Affitti brevi ritiene possano avere l’effetto di combattere l’evasione fiscale, contrastare l’abusivismo, sfavorire la concorrenza sleale e migliorare la qualità dei servizi offerti ai turisti, contribuendo inoltre alla ulteriore professionalizzazione dell’attività di locazione di strutture extra alberghiere, vale a dire quelle abitazioni prenotabili da turisti e viaggiatori su piattaforme web come Airbnb e Booking.
Già dal 2021 infatti, secondo quanto stabilito dalla legge n. 178/20, in caso di destinazione alla locazione breve di più di 4 ‘appartamenti’ si presume l’attività imprenditoriale, con conseguente obbligo di apertura della partita iva. Ora, secondo Hospitality Revolution, è però necessario effettuare un nuovo passo per regolare, a livello nazionale, il settore, con l’obiettivo di professionalizzare i servizi in ambito extra alberghiero e di offrire ai turisti un servizio all’altezza dell’eccellenza Italiana.
Attualmente per le locazioni inferiori a 30 giorni, come sono quelle delle Case vacanza, non è previsto la registrazione del contratto, ma solo la comunicazione di pubblica sicurezza e, in alcune regioni, il CIR (Codice Identificativo Regionale). Hospitality Revolution chiede l’introduzione di una Mini Registrazione da effettuare online gratuitamente entro le 24 ore dall’inizio della locazione per comunicare, oltre ai dati catastali dell’immobile e ai dati anagrafici di locatore (Host) e locatario (Guest), anche l’importo dell’affitto. Un modo per contrastare l’evasione fiscale e uniformare la norma a livello nazionale, favorendo così una concorrenza leale e trasparente fra gli Host di zone differenti d’Italia.
Nella direzione di una maggiore tutela di turisti e viaggiatori che scelgono di alloggiare in Case vacanza va invece la proposta, da parte di Hospitality Revolution, di promuovere uno Smart Contact standardizzato per le locazioni a scopo ricettivo. Uno strumento utile non solo alla creazione di un sistema di regole comune a tutti gli host, ma soprattutto a mettere per iscritto diritti e doveri degli ospiti delle strutture, riducendo le successive dispute legali.
Infine, sul fronte della prevenzione degli incendi, Hospitality Revolution chiede che le Case vacanza rispettino le stesse misure delle strutture alberghiere: presenza di sistemi di allarme antincendio e disponibilità di estintori all’interno della Case vacanza. Una misura importante per garantire la sicurezza degli ospiti delle strutture extra alberghiere.
“Secondo molti analisti – dice Angelo Spinalbelli, direttore di Hospitality Revolution – in Italia il business delle Case vacanza vale oltre 10 miliardi di euro l’anno. Recentemente una stima del ministero del Turismo ha quantificato in 500 milioni di euro i ricavi di febbraio di chi opera negli affitti brevi. Un mercato di tale portata deve poter godere di regole chiare, di livello nazionale e non regionale o peggio ancora comunale. I Property Manager di Case vacanza, coloro i quali cioè gestiscono, anche per conto di proprietari, alloggi da destinare agli affitti brevi – prosegue Spinalbelli – devono poter operare alla luce del sole senza doversi confrontare con chi affitta alloggi, magari di scarsa qualità, evadendo le tasse e dunque a prezzi più bassi, e mettendo perciò in atto pratiche di concorrenza sleale. Le nostre proposte – conclude il Direttore di Hospitality Revolution – possono contribuire a regolare il settore dell’extra alberghiero e ad incrementare la qualità dell’Ospitalità nel nostro Paese”.

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