Il Colosseo non può essere venduto dal turismo organizzato. Uno dei più importanti monumenti è accessibile ai portali digitali internazionali, mentre gli agenti di viaggio italiani sono esclusi dall’acquisto dei biglietti di ingresso. La denuncia parte da Fiavet che spiega: Coopculture non è più il gestore della biglietteria del Parco Archeologico del Colosseo da gennaio 2023, almeno a quanto attestano i media, perché nessun operatore turistico che lavora giornalmente con questo fornitore ha ricevuto comunicazione in merito all’assegnazione del bando ad altro gestore. Chi lavora quotidianamente nel turismo per l’acquisto di biglietteria Coopculture, operante per conto del Ministero della Cultura, apprende solo verbalmente che la gestione Coopculture continuerà in proroga fino a luglio, ma altre voci, e sempre mai per vie ufficiali, sostengono che l’avvicendamento avverrà a novembre.
“Siamo in una situazione a dir poco incredibile e decisamente non trasparente per uno dei monumenti più importanti del mondo” afferma il presidente di Fiavet-Confcommercio, Giuseppe Ciminnisi.
Lo scorso 15 maggio è stato inoltre sospeso il rilascio in vendita online e call center della quota giornaliera di biglietti, che è disponibile il giorno stesso presso la cassa della biglietteria “Tempio di Venere e Roma”, sulla piazza del Colosseo, destinata esclusivamente ai visitatori singoli non intermediati, fino ad esaurimento delle disponibilità.
“In altre parole il mondo del tour operating e dell’intermediazione è escluso dalla vendita di una delle più grandi attrazioni culturali del mondo – afferma Ciminnisi – non siamo assolutamente d’accordo sul fatto che sia negata la possibilità di prenotare il giorno stesso la visita, considerando che rimaneva l’ultima possibilità per riuscire a trovare qualche posto libero”.
Ci si trova quindi in una situazione decisamente discriminatoria al punto che online, all’atto della prenotazione, questa viene prima accettata e poi stornata, ed è quindi impossibile per un’agenzia di viaggi o un tour operator ottenere un codice prenotazione.
Fiavet Lazio è intervenuta a questo proposito presso il Ministero della Cultura e presso Coopculture osservando, in una lettera ancora in attesa di risposta, come “la poca disponibilità di biglietteria muti in continuazione, ma vengono finalizzati i pagamenti (con l’autorizzazione o addirittura con l’addebito) per poi non ricevere il numero di conferma e, dopo un paio di giorni, lo storno dell’importo” scrive nella missiva del presidente di Fiavet Lazio, Stefano Corbari.
“Rimane inoltre inspiegabile la disponibilità di biglietti su varie piattaforme online, si deve suppore, dunque, che a queste sia consentito operare con sistemi di accaparramento digitale, agendo in concorrenza sleale ai danni di operatori italiani più piccoli che rispettano le regole, producendo reddito nel Paese” aggiunge Corbari. Verbalmente è stato replicato che il Colosseo in questo momento è prenotato da migliaia di persone “ma – osserva il presidente di Fiavet Lazio – questo avveniva anche nel 2019 e non ci si trovava in questa situazione”.