Si chiama Confindustria Hospitality, il coordinamento permanente per la condivisione delle politiche associative nato dal protocollo di intesa siglato da Elena David, presidente di Aica (Associazione italiana catene alberghiere), e Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi. Le due associazioni dell'industria alberghiera italiana si sono unite per sviluppare sinergie operative volte al potenziamento del sistema dei servizi e alla realizzazione di azioni di marketing: Confindustria Hospitality metterà a disposizione un'assistenza diretta e capillare in modo da rendere gli iscritti in grado di concorrere alla riduzione dei costi e di intraprendere politiche dinamiche, adeguate alle nuove realtà del settore turistico e ai nuovi trend di mercato. Complessivamente comprenderà oltre 2.500 aziende che aderiscono a Confindustria, per un totale di 170 mila camere, 70 mila dipendenti per un fatturato che supera i 5 miliardi di euro.
"Alla luce dello stato di crisi – ha spiegato Maria Carmela Colaiacovo, durante la conferenza stampa di presentazione a Roma – anche le associazioni, così come le aziende, si pongono davanti a scelte per fronteggiare le difficoltà e estendere il fatturato: sotto l'importante cappello di Confindustria, uniamo le nostre forze e affrontiamo un settore che è cambiato". Ma Confindustria Hospitality nasce anche con l'intento di un confronto più forte e diretto con le istituzioni: "il decreto sulla classificazione alberghiera introdotto dal ministro – ha osservato Elena David – stabilisce una uniformità di parametri che però non sono stati elaborati sondando le esigenze del consumatore. Noi vogliamo partecipare alla ideazione delle norme e dare un contributo concreto sull'adozione di criteri che non devono essere relativi alla quantità ma alla qualità dei servizi".