giovedì, 19 Dicembre 2024

Gruppo Una offre franchising ai piccoli hotel per sfidare big stranieri

Un programma di franchising dedicato agli hotel italiani per contrastare i grandi gruppi alberghieri internazionali presenti in forze anche nel nostro Paese, da Marriott a Best Western ad Accor. La sfida è stata lanciata dal Gruppo Una, la prima catena alberghiera a proprietà italiana, che ha deciso di mettere a disposizione del frammentato mercato degli hotel italiani, dove quasi il 94% delle strutture non è affiliata ad alcun grande gruppo, il suo brand e il suo know-how.

L’obiettivo dell’operazione, ha spiegato il direttore generale del Gruppo Una Fabrizio Gaggio in un incontro con la stampa, “è di affiliare almeno una struttura in ogni regione nel giro di tre, quattro anni”, ampliando un network che si compone già di 38 alberghi, di cui 5 in franchising. Producendo così sia un ritorno sul fatturato, che un rafforzamento del brand, che si gioverebbe dell’ingresso di nuove strutture allineate agli standard di qualità e di immagine della catena alberghiera.

Rispetto all’offerta dei big stranieri quella della controllata dal gruppo Unipol vuole essere “più flessibile e meno costosa”, con tre diversi livelli di affiliazione e la messa a disposizione dei tre diversi brand (Una Esperienze, UnaHotels e Unaway). Il gruppo, che ospita circa 1,5 milioni di persone ogni anno, ha detto Gaggio, potrà contribuire all’efficienza dei costi, al marketing e alla gestione “lasciando il volante della guida in mano all’albergatore”.

Accanto al rilancio del franchising, Una continua ad investire nel restyling delle sue strutture, per la quale spende una decina di milioni all’anno. Nel 2019 gli sforzi si sono concentrati sull’Hotel Principi di Piemonte a Torino, che ha riaperto ad agosto, e sull’ex residence The Big, nell’area di Porta Nuova a Milano, che diventerà il flagship hotel del gruppo, la cui apertura è attesa nella seconda metà del 2020. Sempre l’anno prossimo, ha detto Gaggio, “apriremo una nuova struttura a Roma, frutto della conversione di una caserma, con un centinaio di camere in zona Trastevere”.

 

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