lunedì, 23 Dicembre 2024

ADSI chiede misure per le dimore storiche nel Dl Rilancio

“Confidiamo nel lavoro che il Governo, e in particolare il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, stanno portando avanti in queste ore. Ci auguriamo non solo che a coloro che riceveranno il ‘voucher turismo’ sia data la possibilità di utilizzarlo anche nelle dimore storiche, ma anche che, in un decreto nel quale si stanziano risorse per decine di miliardi di euro, si trovi posto per tutelare e supportare anche il patrimonio culturale privato. Sarebbe davvero grave se dovessimo constatare che, ancora una volta, con i nostri beni storico-artistici si riescono a fare solo slogan pubblicitari e video emozionali”. Ad affermarlo Giacomo di Thiene, presidente nazionale dell’Associazione Dimore Storiche Italiane-ADSI, che interviene in merito alle possibili misure per promuovere, nei prossimi mesi, l’attività turistica e le vacanze per le famiglie italiane, come previsto dal DL Rilancio.

 

Se le dimore storiche devono essere poste al centro del sistema turistico nazionale, al pari di altri soggetti che rappresentano il volano di questo settore, è anche necessario prevedere incentivi fiscali per gli interventi di tutela e conservazione, come il restauro. In tal senso, l’ADI ha proposto al Governo anche di aumentare il tax credit per le spese sostenute per la conservazione e il restauro degli immobili vincolati.
“Abbiamo avanzato questa richiesta in alternativa ai cosiddetti ‘sisma bonus ed eco bonus’ – dice di Thiene – strumenti difficilmente applicabili agli immobili di interesse storico o artistico e che comunque fanno parte di attività ‘secondarie’ rispetto all’intervento di restauro, dato che il Testo Unico dei Beni culturali obbliga il proprietario innanzitutto alla buona conservazione. Le dimore storiche, infatti, devono sottostare a un complesso sistema di vincoli e obblighi che spesso non consente di installare, per esempio, nuove finestre, pannelli fotovoltaici o strutture antisismiche che andrebbero a stravolgerne l’aspetto; interventi che peraltro, giustamente, non sarebbero autorizzati dalle sovrintendenze, se non in particolari casi. I proprietari, d’altro canto, grazie ai continui investimenti privati e al coinvolgimento di grandi professionalità, intervengono costantemente per conservare e restaurare questi immobili, collaborando con imprese artigiane d’eccellenza e realizzando interventi di cui beneficiano intere comunità, oltre che i turisti, nazionali e internazionali”.

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