“Non bastavano la tassa di soggiorno ed un’Iva sul turismo oltre la media europea: adesso si pensa anche ad istituire una tassa sui viaggiatori. Un’imposta dannosa e intempestiva, che non risolverà i problemi di bilancio degli enti locali e penalizzerà ancora di più i viaggiatori italiani e stranieri, proprio nel momento in cui si materializzano le prime speranze di ripresa per il settore turistico. A questo punto mi chiedo quanto ci vorrà prima che si inventino anche una ‘tassa di uscita’ sui turisti, da applicare nel momento in cui lasciano l’Italia…”.
Così Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo Confesercenti, boccia la proposta Anci di istituire un nuovo tributo locale a carico dei viaggiatori che arrivano negli aeroporti o nei porti situati nel territorio delle nascenti città metropolitane. La proposta è stata pubblicata qualche giorno fa sul sito dell’associazione dei comuni, all’interno della bozza denominata ‘Proposte normative per decreto legge finanza locale e relazione illustrativa’. In pratica, l’Anci vorrebbe lasciare la facoltà ai Comuni di imporre un balzello di 2 euro per ogni passeggero in arrivo nei porti o negli aeroporti italiani per andare a risanare i conti.
“In Italia – sottolinea ancora Albonetti – il turista è perseguitato dalle gabelle locali. Oltre alla già citata tassa di soggiorno, che a Roma ha raggiunto già otto euro, esistono imposte sui traghetti, sui bus turistici e sull’ingresso in alcuni centri storici. Complessivamente, se includiamo il prelievo Iva sulle prestazioni turistiche, il fisco italiano pesa per circa 2,5 miliardi di euro ogni anno sui viaggiatori. Una vera stangata. Un atteggiamento controproducente. Oltre a sprecare un’occasione storica: tra l’Expo e l’apertura del Giubileo, il 2015 potrebbe davvero essere l’anno della ripresa del turismo. Ma una ripresa da sostenere, non da soffocare”.