domenica, 17 Novembre 2024

Camper e open air, è ancora boom. Centinaio: valorizzare mete alternative

Ogni anno sono più di 8,4 milioni i camperisti italiani e stranieri che visitano il Belpaese. Non è un caso dunque che il Rapporto Nazionale sul Turismo in Libertà in Camper e in Caravan, presentato a Roma dall’APC – Associazione Produttori Caravan e Camper, evidenzi numeri interessanti per il 2017: un vero exploit per la produzione italiana di autocaravan aumentata del 43% rispetto al 2016 (21.712 le unità prodotte), con +20% di nuove immatricolazioni e un’impennata nell’export (+85%) per un fatturato annuo superiore a un miliardo di euro. Un andamento positivo che prosegue anche nel primo semestre del 2018, con la crescita del 13% nella produzione e del 16% nel mercato del nuovo, in un settore che vede impiegate oltre 7000 persone (dirette e indotto).

Tuttavia, restano alcune criticità da superare: non solo qualche pregiudizio nei confronti del turista che si muove con i cosiddetti ‘veicoli ricreazionali’, ma soprattutto la presenza ancora non sufficiente di aree attrezzate per la sosta dei camper e i servizi non sempre omogenei nel territorio nazionale.

“Il ministero vuole tutelare e promuovere il paesaggio per valorizzare le mete definite di seconda fascia ma che sono altrettanto emozionanti, anche perché le città d’arte sono ormai sature”, ha detto il ministro per le Politiche Agricole e il Turismo Gian Marco Centinaio alla presentazione. “Vogliamo che i turisti in entrata vadano ad ammirare quello che l’Italia può dare in termini di turismo alternativo e in questo il mondo del camper è in linea con i nostri obiettivi”.

“Il camperista è un turista educato, ecologico, che apprezza e compra i prodotti del territorio: basta vedere i dati di spesa – ha detto Simone Niccolai, presidente di APC – per questo stiamo facendo una battaglia culturale, per convincere gli enti locali che realizzare aree di sosta per accogliere i camper conviene. Per esempio in alcune regioni come Toscana, Umbria e Piemonte sono nate convenzioni con aziende agricole per far sostare e mangiare i camperisti”.

 

 

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