Aigo Confesercenti ha inviato al Ministero del Turismo una lettera per evidenziare le difficoltà di molti gestori di strutture e locatori di immobili in locazione breve di ottenere i CIN entro i termini di legge a causa di problematiche relative alle procedure di rilascio sulla piattaforma BDSR.
Nel testo Aigo ribadisce di aver “accolto il sistema del Codice Identificativo Nazionale con grande favore, in quanto considerato l’unico strumento efficace per garantire la trasparenza del settore e contrastare fenomeni di abusivismo, anche e soprattutto nell’ambito delle attività offerte tramite OTA”.
Tuttavia – scrive l’associazione di categoria al ministero – ci viene segnalato che in molte Regioni sono emerse delle anomalie nell’attribuzione del CIN a causa di problemi nella fase di interscambio delle informazioni tra le Banche Dati regionali e la Banca Dati nazionale. A titolo esemplificativo ma non esaustivo: in alcuni casi i titolari delle strutture non riescono a generare il CIR per cui non possono chiedere il CIN; in altri casi, pur essendo stato attribuito il CIR, i titolari delle strutture non riescono a generare il CIN perché nell’apposita sezione non risulta presente la struttura interessata; ancora, vi sono strutture che risultano associate ad un gestore diverso da quello effettivo”.
“Si stanno riscontrando notevoli ritardi nel rilascio del CIN (come dimostra il fatto che ad oggi solo il 40% – secondo dati ufficiali del Ministero del Turismo – delle strutture ricettive in Italia risulta in possesso di CIN). Si aggiunga – spiega Aigo Confesercenti – che alcune OTA hanno comunicato che le strutture ricettive che entro il 31 ottobre 2024 non saranno dotate di CIN saranno oscurate dai loro portali: questo comporterebbe un evidente danno per i gestori delle strutture e per i locatori di immobili in locazione breve che non abbiano ottenuto i CIN entro i termini di legge a causa delle evidenziate problematiche del sistema”.
Aigo Confesercenti chiede quindi al Ministero di “prevedere uno slittamento dei termini di applicazione delle disposizioni di cui all’art. 13 ter del D.L. n. 145/2023 di almeno ulteriori 60 giorni, fissando l’entrata in vigore delle disposizioni in oggetto e delle relative sanzioni non prima del 31 dicembre 2024. Ciò perché non riteniamo corretto che i proprietari degli immobili e i gestori delle strutture ricettive debbano subire le conseguenze di un ritardo che è dovuto a problemi tecnici del portale BDSR e soprattutto alle modalità di interscambio dei dati fra le Banche Dati regionali e la Banca Dati nazionale”.