È stata fissata al 14 aprile, presso il Tribunale di Milano, la prima udienza riguardante la class action avviata dall’associazione Codici nei confronti di Ryanair. Alla base dell’iniziativa, l’atteggiamento ostruzionistico della compagnia aerea in materia di rimborsi.
“Abbiamo avviato questa class action – afferma Stefano Gallotta, responsabile Trasporti e Turismo di Codici – sulla scia di quanto accaduto per le prenotazioni riguardanti le partenze tra il 6 novembre ed il 3 dicembre 2020. In quel periodo era in vigore un Dpcm che vietava gli spostamenti. Molti passeggeri sono stati così costretti a rinunciare al volo, ma quando hanno chiesto assistenza a Ryanair, si sono scontrati con il rifiuto della compagnia a riconoscere il rimborso”.
“Semplicemente assurdo, oltre che profondamente ingiusto – aggiunge Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici – i passeggeri non hanno nessuna responsabilità, hanno invece il diritto di ottenere il rimborso integrale ed anche un congruo risarcimento per quanto accaduto. Comprendiamo la difficoltà del momento, stiamo attraversando un’emergenza senza precedenti, ma non è possibile che il caos che si è verificato a livello di spostamenti ricada sui consumatori. Anche l’Enac ha ribadito l’obbligo di rimborsare il biglietto ai passeggeri che non possono viaggiare a causa delle restrizioni governative, Ryanair non ne ha voluto sentir parlare e ora dovrà risponderne in Tribunale”.
Le adesioni alla class action sono ancora aperte. Sul sito www.codici.org è disponibile il modulo per partecipare all’iniziativa, mentre per avere chiarimenti o richiedere assistenza è possibile contattare l’associazione Codici telefonando al numero 06.55.71.996 oppure scrivendo segreteria.sportello@codici.