sabato, 28 Dicembre 2024

Federalberghi-Hotrec contro Booking: non rispetta DMA. Replica dell’Ota

“Gli obiettivi del Dma – Digital Markets Act (il nuovo regolamento europeo sui mercati digitali partito il 14 novembre) non saranno raggiunti semplicemente con modifiche cosmetiche, che si limitano a una rielaborazione formale delle clausole contrattuali. Occorre garantire che gli obblighi siano effettivamente e pienamente rispettati e trattare gli albergatori in modo equo. Allo stato attuale, Booking.com è ancora lontano dall’essere conforme. Gli hotel europei, per lo più piccole e medie imprese, contano sul Dma per risolvere le pratiche commerciali sleali”. Lo dice Marie Audren, segretario generale di Hotrec, la confederazione europea delle imprese alberghiere e della ristorazione.

La materia è stata al centro di un workshop organizzato dalla Commissione Europea, che si è svolto a Bruxelles, nel corso del quale i rappresentanti del portale hanno illustrato agli stakeholder del settore le misure adottate per adeguarsi alle nuove regole. Le considerazioni esposte da Booking.com, secondo il parere di Hotrec e Federalberghi, “non sono riuscite a dissipare le preoccupazioni degli imprenditori alberghieri, che sono stati concordi nell’affermare che la situazione attuale non soddisfa i requisiti dettati dal nuovo regolamento”.

“Ad esempio, il Dma – afferma Markus Luthe, direttore generale dell’associazione tedesca degli albergatori – vieta l’imposizione di clausole di parità da parte dei gatekeeper e consente agli hotel la libertà di offrire tariffe più convenienti su altri canali ma, nonostante questo divieto Booking.com continua a esercitare una pressione indiretta sugli alberghi scontando le tariffe delle camere dal proprio margine (“undercutting”), distorcendo così la concorrenza e ottenendo di fatto gli stessi risultati negativi delle clausole di parità”.

“Siamo molto preoccupati – ha aggiunto durante il suo intervento Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi – perché la politica di Booking.com è chiaramente finalizzata a disincentivare l’utilizzo di sistemi alternativi al proprio servizio di pagamento. Se non saranno adottati presto gli opportuni rimedi, c’è il rischio che le strutture ricettive siano private della possibilità di richiedere ai propri ospiti il pagamento anticipato”.

Inoltre, Booking.com – secondo le associazioni – “non fornisce informazioni trasparenti sul funzionamento dei propri algoritmi e continua a limitare la comunicazione diretta tra gli hotel e gli ospiti”. L’Hotrec, con un proprio comunicato, ha esortato “vivamente la Commissione europea ad adottare al più presto le misure necessarie il prima possibile e ad avviare un’indagine di non conformità nei confronti di Booking.com”.

Immediata la replica di Booking.com: “a partire dal 13 novembre, Booking.com opera in conformità con il Digital Markets Act nell’Area Economica Europea (EEA). A seguito della designazione di Booking Holdings come “gatekeeper”, le consultazioni con la Commissione Europea e i soggetti interessati hanno guidato la progettazione delle nostre soluzioni di conformità. Continueremo a garantire l’esperienza che i nostri clienti e i nostri partner fornitori si aspettano, innovando per sviluppare prodotti e servizi affidabili che rispondano alle loro esigenze sempre in costante evoluzione”.

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