“Il DPCM del 17 maggio 2020 ha fissato regole per le riaperture delle attività penalizzando in modo gravissimo e i complessi termali e le Aree di insediamento mantenendone la chiusura”. A lanciare l’allarme per il comparto termale è Massimo Caputi, presidente Federterme.
“Le terme – sottolinea Caputi – sono un presidio sanitario e lo stesso deve essere assicurato per legge a differenza dei centri estetici e le piscine ordinarie che non hanno alcuna tutela sanitaria. Peraltro, Federterme ha varato, con la collaborazione di un team di esperti coordinati dalla Fondazione Forst, un rigido protocollo di tutela e prevenzione per lavoratori e clienti.
A questo punto, non si capisce davvero perché i centri estetici, le attività balneari e le piscine ordinarie possano aprire, mentre i centri benessere e le piscine termali debbano restare chiuse con immenso danno alle economie di vaste aree del Paese, malgrado siano le uniche con presidio sanitario rigido. Inoltre, molte acque termali per la loro temperature elevate e la loro composizione (acque sulfuree, salsobromoiodiche, ecc…) sono assolutamente sicure e fin dall’antichità erano considerate utili alla cura delle pestilenze. Mi auguro che sia stata solo una ‘svista’ e confido in una rapida e ragionevole soluzione”.