lunedì, 23 Dicembre 2024

Guide, Federagit chiede intervento governo italiano

Si teme il dilagare di guide straniere senza autorizzazione dopo sentenza Corte di Cassazione

E' notizia di questi giorni la sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato una multa elevata nel 2004 da un vigile urbano di Firenze ad una guida turistica tedesca, non provvista di abilitazione locale. La multa risale al 2004, quando non era ancora in vigore la Direttiva Europea 2005/36/CE riguardante le professioni, né il Decreto Legislativo italiano di recepimento n. 206 del 2007, che ora regolamentano la libera circolazione dei professionisti. I professionisti europei possono usufruire di due diritti: a) il diritto di stabilimento e b) la prestazione temporanea ed occasionale.
La guida che vuole effettuare la libera circolazione deve dimostrare innanzi tutto di essere una guida nel suo Paese. Se si stabilisce in Italia, essendo le conoscenze necessarie diverse da quelle acquisite nel Paese di origine, la guida europea deve effettuare delle "prove compensative" o esami integrativi. Se invece effettua una prestazione temporanea e occasionale, deve presentare la documentazione al Dipartimento Turismo e, se i titoli sono in regola, il suo nome viene incluso nell'elenco pubblicato sul sito web del Dipartimento stesso. Le polizie locali possono così controllare l'elenco delle guide europee in regola per effettuare la prestazione temporanea.  
Presso il Parlamento Europeo si sta procedendo dal 2011 ad una modifica della Direttiva Europea 2005/36/CE sulle professioni.
"Sono in atto pressioni enormi – lamenta la Federagit-Confesercenti – iniziate venti anni fa da parte dei grandi tour operator europei, per far effettuare tutte le visite guidate in 27 paesi dai loro capo-gruppo provenienti dall'estero, cercando di modificare le regole attuali.
Il Governo italiano tarda a rendersi conto della partita che si sta giocando in Europa in questo campo – conclude Federagit – mettendo a rischio l'identità culturale e il suo sterminato patrimonio svilito da persone che potrebbero non averne alcuna conoscenza, mentre le 18 mila guide italiane abilitate rischiano di perdere il loro lavoro, con gravi conseguenze per le loro famiglie".

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