ItaliaRimborso: vittoria in Cassazione contro Neos


Una decisione di grande rilievo per la tutela dei passeggeri aerei arriva dalla Corte di Cassazione, che ha rigettato il ricorso di Neos e confermato integralmente quanto già stabilito in appello in favore a ItaliaRimborso, consolidando un principio giurisprudenziale di enorme impatto nel campo del diritto del trasporto aereo.

La controversia riguardava il ritardo di oltre tre ore del volo Neos NO770 Montego Bay-Milano Malpensa del 21 luglio 2019, per il quale Italia Rimborso aveva ottenuto la condanna della compagnia aerea al pagamento di 1.200 euro complessivi, ai sensi del Regolamento (CE) n. 261/2004.

La Suprema Corte, Terza Sezione Civile ha stabilito che “non occorre che il passeggero si presenti al check-in all’orario originariamente previsto, se la compagnia ha già comunicato il ritardo del volo. È sufficiente che il ritardo effettivo all’arrivo superi le tre ore per far sorgere il diritto alla compensazione pecuniaria”.

Secondo i giudici, infatti, la compensazione pecuniaria non serve a ristorare l’attesa in aeroporto, ma il disagio e la perdita di tempo derivanti dal ritardo nell’arrivo a destinazione. Pretendere che il passeggero si presenti in aeroporto “come se nulla fosse” dopo aver ricevuto una comunicazione ufficiale di posticipo, si legge nell’ordinanza, sarebbe “contraddittorio e illogico, nonché contrario alla ratio del Regolamento europeo 261/2004”.

Con ciò la Cassazione ha respinto le tesi di Neos, che sosteneva l’inapplicabilità del Regolamento ai passeggeri non presenti al check-in all’orario originario e la presunta sussistenza di una “circostanza eccezionale”. Nello specifico la presenza di un passeggero molesto su una tratta precedente della rotazione.

“Siamo soddisfatti dell’esito del giudizio – dicono da ItaliaRimborso – perché ribadisce un principio di civiltà giuridica e tutela effettiva dei diritti dei passeggeri. La Cassazione ha confermato che la compensazione deve essere riconosciuta ogni volta che un volo arriva con oltre tre ore di ritardo, anche se la compagnia informa anticipatamente i passeggeri dello slittamento dell’orario di partenza. Non si tratta di un dettaglio, ma di un punto cardine per garantire trasparenza e correttezza nei rapporti tra vettori e consumatori. Dispiace solo che in presenza di leggi chiare, seppur rispettando il diritto alla difesa, si arrivi in Cassazione per una semplice richiesta di compensazione pecuniaria”.

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