Montagne senza neve, Federfuni chiede stato calamità


Riconoscere lo stato di calamità naturale per i comprensori sciistici colpiti dalla mancanza di neve e dalle alte temperature che impediscono di mettere in funzione gli impianti di innevamento programmato. È quanto Federfuni, l’associazione degli impiantisti di risalita, ha intenzione di chiedere a Governo, parlamento e presidenti delle Regioni. Lo ha deciso il consiglio direttivo dell’associazione, presieduta da Andrea Formento.

“La situazione è estremamente grave – spiega Federfuni – e le difficoltà economico finanziarie che stanno colpendo le aziende che esercitano gli impianti a fune, ma anche tutte le altre aziende dell’indotto a partire dalle attività alberghiere e commerciali per arrivare anche alla categoria dei maestri di sci, necessitano di un immediato intervento per dichiarare lo stato di calamità naturale con la conseguente attivazione di tutta una serie di provvedimenti per poter continuare le proprie attività nell’attesa della tanto sperata nevicata”.   

Il problema sta coinvolgendo anche decine di migliaia di dipendenti sia stagionali che a tempo indeterminato, per i quali Federfuni chiede l’attivazione degli ammortizzatori sociali.

 

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