domenica, 22 Dicembre 2024

Rivolta del settore wedding contro il nuovo dpcm: subito deroga al 31 ottobre

Rivolta dell’intero settore wedding dopo la pubblicazione dell’ultimo Dpcm che impone un tetto massimo di 30 invitati. “Al fine di scongiurare pesantissime conseguenze per le imprese e per le famiglie chiediamo al premier Conte e al ministro Speranza di fare urgentemente una deroga al Dpcm, affinché sia garantito lo svolgimento regolare degli eventi già programmati fino al 31 ottobre. A tal fine proponiamo di aumentare il distanziamento interpersonale, eliminare il ballo durante gli eventi al fine di evitare assembramenti ed imporre l’uso della mascherina a tutti i partecipanti; ma il limite delle 30 persone per ciascun evento, fissato dal Dpcm, va eliminato perché del tutto arbitrario e scientificamente inidoneo a impedire la diffusione del Covid19. Il Dpcm impone nuove e insostenibili limitazioni allo svolgimento di feste connesse a matrimoni, battesimi, cresime e comunioni, contrariamente a quanto invece è previsto per altri settori economici”, si legge in una nota congiunta firmata da Michele Boccardi, presidente di Assoeventi (Associazione nazionale Events Luxury Wedding – Confindustria) e Serena Ranieri, presidente di Federmep (Federazione Matrimoni ed Eventi Privati).

Protesta anche il movimento spontaneo Italian Wedding Industry che torna a urlare: “Un nuovo Dpcm che pesa come un macigno sulla testa di un milione di occupati, di cui 700 mila solo stagionali, la cui unica fonte di sostentamento è il lavoro nel settore wedding ed eventi. Un insieme di norme ancora più restrittive, quello firmato martedì 13 ottobre dal presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, che, senza l’adozione immediata delle dovute misure preventive, sta già segnando, ora dopo ora, il tragico destino dell’intero comparto wedding nazionale, quasi polverizzato del tutto”.

A suonare la carica anche il consiglio direttivo di Ristoworld Italy, l’associazione di cucina, turismo e difesa del Made in Italy che si è riunita d’urgenza proprio per esprimersi, fra l’altro, su quella che viene definita una vera e propria ingiustizia sociale. “Le limitazioni allo svolgimento di cerimonie nuziali, feste e ricorrenze – commenta il presidente dell’associazione Marcello Proietto di Silvestro facendosi portavoce dell’intero consiglio direttivo – è una assurdità perchè si compie un atto di ingiustizia. Il decreto appena varato è incoerente: da un lato si consente che ad esempio sugli aerei persone sconosciute stiano una accanto all’altra, che sui treni e sui bus o all’uscita delle scuole ci sia assembramento e dall’altro, imponendo un limite di 30 persone per partecipare ad una cerimonia nuziale, si applichi un rigore assoluto. Se il Governo continua su questa strada – continua il documento del consiglio nazionale di Ristoworld – deve sapere che di fatto decreterà la scomparsa di 2mila imprese e la creazione di 100mila nuovi disoccupati. Perché è evidente che se ci fosse un secondo lockdown, il settore non sarà più in grado di riprendersi. Siamo di fronte a prospettive drammatiche”.

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