domenica, 28 Aprile 2024

Corsa contro il tempo a Venezia per evitare black list Unesco

Venezia corre ai ripari per non entrare tra i siti a rischio da parte del World Heritage Committee dell’Unesco. Mentre l’organizzazione internazionale tiene il suo summit annuale a Riad, in Arabia Saudita, e all’ordine del giorno ha anche la richiesta di dichiarare la Serenissima in pericolo, l’amministrazione comunale cerca di correre ai ripari approvando il regolamento per la sperimentazione da prossimo anno del ticket d’accesso. Secondo il sindaco Luigi Brugnaro, questo potrebbe essere uno dei punti a favore per mantenere la città lagunare all’interno del Patrimonio mondiale. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Dario Nardella, sindaco di Firenze, in lotta continua con l’overturism.

A luglio gli esperti dell’organizzazione internazionale avevano giudicato ‘insufficienti’ le misure messe in campo per lottare contro il deteriorarsi della situazione. Il World Heritage Centre metteva tra l’altro in guardia sulla costruzione di edifici alti, e sull’aumento del livello del mare e altri fenomeni meteorologici estremi legati al riscaldamento climatico, che minacciano l’integrità della città lagunare. Problemi ‘annosi ma urgenti’, la cui soluzione viene “ostacolata dall’assenza di una comune visione strategica globale e da una scarsa efficacia e coordinamento tra le autorità locali e nazionali”.

Il summit di Riad il summit si concluderà il 25 settembre e solo allora si potrà sapere quale è l’esito della proposta avanzata a Parigi.
Brugnaro ritiene di aver adempiuto a tutte le richieste e prescrizioni dell’Unesco: “Erano il Mose – ha ricordato – far spostare le navi da crociera, e un minimo di programmazione del turismo. Questo lo abbiamo fatto, ma la commissione ha pensato altro. Una commissione fatta di persone che ascoltano tutti, a prescindere dalla rappresentanza. Io sono fiducioso che poi la decisione ‘politica’ finale sarà più ragionata”.

Intanto, è stata inviata all’Unesco una petizione che sulla piattaforma change.org è stata firmata da più di 4.000 persone, che invece auspicano che Venezia venga inserita nei siti del Patrimonio mondiale in pericolo: “Il patrimonio più grande che vi chiediamo di salvare – recita il testo – sono gli abitanti. Sono loro che consentono in tutti i sensi a Venezia di essere definita città”.

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