Corte Conti: troppo macchinosa gestione 5xmille del Mibact


Fondi dirottati su “enti privati quasi sempre non specializzati nel campo del restauro e della  conservazione e che sviluppano peraltro spesso progetti di non particolare interesse per i contribuenti” e poca trasparenza nella scheda che deve compilare il contribuente. La Corte dei Conti punta il dito sulla gestione del 5 per mille da parte del Mibact e sottolinea una eccessiva macchinosità del circuito che dovrebbe portare invece un po’ d’ossigeno alle casse martoriate della cultura.  

Anche se le cose adesso dovrebbero cambiare, riferiscono gli stessi magistrati contabili, grazie ad una modifica attualmente allo studio dell’ufficio legislativo e dell’ufficio di gabinetto del Mibact che prevede “l’individuazione del ministero quale unico beneficiario e la possibilità, per il contribuente, di scegliere direttamente l’istituto Mibact cui destinare la propria quota del 5 per mille” indicando direttamente il codice fiscale dell’istituto.

La scheda con la nuova dicitura è stata recepita per l’anno finanziario 2015, anno d’imposta 2014. Dal ministero intanto confermano la necessità di snellire il circuito e che si sta lavorando alla modifica richiesta dalla Corte.

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