Flash mob oggi pomeriggio al Colosseo per ricordare le condizioni di lavoro degli operatori dei beni culturali. All’Italia “l’ennesimo primato negativo”, denuncia Fillea Cgil di Roma e del Lazio, “quello degli operatori della cultura più precari e sottopagati d’Europa. A fronte di un altissimo livello professionale, per salario e reddito siamo al disotto anche della media italiana”.
Si parla, precisano dalla Fillea Cgil, di “circa 20mila operatori in tutta Italia che percepiscono stipendi medi di 700/800 euro netti mensili (siano esse partite iva false o vero lavoro autonomo), per oltre il 50% con contratti di lavoro atipici, di un settore composto per l’80% da donne, con una media di età di 32/35 anni. Per queste professioni esistono contratti nazionali, giusti salari definiti, tutele possibili, ma non vengono di fatto rispettati e garantiti. Quello che manca è una seria politica che, da una parte, sostenga la regolarità e la qualità del lavoro e, dall’altra, sblocchi la situazione di paralisi di un settore che potrebbe dare lavoro qualificato a migliaia di persone”.