L’investimento sui borghi “è in una tendenza che andrà avanti spontaneamente perché con lo smart working e la banda larga non sarà più necessario vivere vicino al posto di lavoro. Per molti mestieri sarà possibile lavorare dai luoghi dove decidi di andare ad abitare, anche se lontano fisicamente da chi usa i tuoi prodotti o le tue idee. I borghi, fra i quali ce ne sono centinaia bellissimi e totalmente disabitati, si prestano enormemente” Lo dice il ministro della Cultura Dario Franceschini al Museo dell’Arte Classica della Sapienza dove ha inaugurato insieme alla Rettrice della Sapienza Antonella Polimeni (nella foto) la quarta edizione di Ro.Me Museum Exhibition (17 – 19 novembre) la più qualificata ed estesa fiera su musei, luoghi e destinazioni culturali nel panorama italiano.
“L’investimento sui borghi, sui cammini, sulle ferrovie storiche, sulle ciclabili, su tutta l’Italia minore delle aree interne è un investimento sul futuro – aggiunge -. Abbiamo messo un miliardo, diviso in due quote. Circa 600 milioni saranno sui singoli borghi e circa 420 saranno destinati a un borgo per Regione che sceglierà la Regione con alcune caratteristiche , come l’essere molto piccolo, prevalentemente spopolato o completamente disabitato. In quello facciamo un investimento complessivo, di edilizia pubblica e privata, infrastrutture, c’è chi potrebbe sceglierlo per un hotel diffuso, una rsa, o un luogo di ricerca per una grande azienda. L’obiettivo è dimostrare che si può ripopolare valorizzandolo. Se questi 21 borghi ‘funzioneranno’, si metterà in modo un meccanismo che con risorse pubbliche e private seguirà quella strada”.