C'é anche "una questione di orari" dietro al calo di visitatori che ha colpito nel 2012 i musei italiani. Ne è convinta il direttore per la valorizzazione del patrimonio del ministero dei beni culturali, Anna Maria Buzzi, che spiega il successo del Louvre (quasi un milione di visitatori in più nel solo 2012 a fronte dei quasi 700 mila persi, nello stesso anno, dai musei italiani nel loro complesso) "nelle aperture serali".
Secondo il dg, dalla classifica stilata da The Art Newspaper e Giornale dell'Arte, "crescono i musei che sono aperti anche la sera, perde pubblico chi si limita alle aperture standard come l'Italia, quindi, ma ancora di più la Spagna che chiude i musei alle 18 o la Grecia".
Ma la classifica non scoraggia la Buzzi: "non si può valutare il successo di un museo solo dal numero assoluto dei visitatori che accoglie – spiega – bisogna tenere conto anche di altri fattori, come la grandezza della città e l'afflusso medio dei turisti. Il Louvre ha quasi dieci milioni di visitatori l'anno, è vero, ma si trova in una città con oltre 12 milioni di abitanti, sempre affollatissima di turisti. Gli Uffizi sono a Firenze, una città che ha meno di 1 milione di abitanti: se teniamo conto di questo gli oltre 1,7 milioni di visitatori annui della Galleria sono veramente tanti".
Non solo: gli ultimi dati sulle aperture straordinarie, fa notare, sembrano più incoraggianti: nonostante sia stata annunciata all'ultimissimo momento, l'apertura gratuita del 1 maggio ha fruttato quasi l' 8% in più di ingressi rispetto al 2011 (escluso dalla promozione il Colosseo, chiusi per diversi motivi gli Uffizi, il Cenacolo, il Museo Egizio e la Fortezza di San Leo) e ancora meglio è andata per l'apertura straordinaria del 25 aprile, con +19% di ingressi e +27% di introiti: "in questo caso l'apertura era a pagamento e il volume anche maggiore di ingressi conferma quello che già era emerso qualche mese fa dal sondaggio lanciato sul sito del ministero, i nostri utenti ci chiedono più elasticità e servizi, anche a pagamento".
Per gli orari si vedrà, per i servizi, ricorda il dg, le gare per gli appalti dei servizi aggiuntivi sono quasi tutte da rifare e potrebbero partire prima dell'estate.