venerdì, 19 Aprile 2024

Sei ‘Itinerari giotteschi’ per scoprire il genio del pittore in 34 tappe

Nuovo tassello del progetto “Giotto. L’Italia e i luoghi”, curato dal Mibact nell’ambito di Expo 2015. In contemporanea in alcuni dei principali luoghi dell’attività giottesca come Assisi, Firenze, Milano, Napoli e Padova, sono stati presentati 6 ‘Itinerari giotteschi, articolati nelle diverse realtà italiane in cui Giotto operò e legati insieme da una guida cartacea, da segnaletica dedicata dotata di qrcode e da una piattaforma multimediale ArtPlanner a cura di CoopCulture.

Il Mibact ha scelto Giotto in occasione di Expo 2015 per la sua “emblematicità”, vista infatti la straordinaria capacità che il pittore ha avuto nell’esprimere la cultura del suo tempo e in certa misura anche di superarla.

“Quando si è pensato ad una iniziativa con il cappello di Expo – ha affermato il sottosegretario Ilaria Borletti Buitorni – l’idea è stata subito quella di iniziare una nuova strategia, un nuovo modo di viaggiare in Italia”. Gli itinerari arrivano ad integrazione della grande mostra di Milano ‘Giotto. L’Italia’ a palazzo Reale che andrà avanti fino al 10 gennaio.   

Gli itinerari, curati dai poli museali delle regioni interessate, si riferiscono a Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria, Toscana, Campania, e sono articolati in 34 tappe.
Rappresentano una proposta di visita, un modo per ripercorrere le tappe della sua avvincente carriera artistica e del formarsi di un nuovo ‘linguaggio’ nell’arte figurativa. Da Milano, sede della mostra, a Padova, dove si sono voluti presentare anche episodi strettamente legati a pittori come Giusto de’ Menabuoi e Altichiero che elaborarono la lezione di Giotto ancora alla fine del secolo XIV, fino a Bologna e a Rimini dove è conservato il bellissimo e inamovibile Crocefisso, ad Assisi, a Perugia, a Firenze e, infine, a Napoli dove, insieme ai frammenti superstiti degli importanti cicli della cappella Palatina in Castel Nuovo e della chiesa di Santa Chiara sono proposti gli affreschi di Pietro Cavallini in San Domenico Maggiore come importante precedente all’affermarsi dell’arte diGiotto

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