Oltre un milione di visitatori hanno raggiunto il sito web italea.com, lanciato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per sviluppare il turismo delle radici.
“Il 5% dei discendenti di italiani all’estero, che lo visitano, chiede di poter ottenere un itinerario turistico personalizzato alla riscoperta delle loro radici o un ricostruzione genealogica”, ha detto il direttore generale per gli Italiani nel mondo del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Maria Vignali a Genova all’inaugurazione della quinta edizione del congresso internazionale ‘Diaspore italiane – rappresentazione e questioni di identità’ in programma fino al 7 dicembre al Museo nazionale della emigrazione italiana (Mei) e al Galata museo del mare (Mu.Ma) con protagonisti oltre 80 esperti provenienti da tutto il mondo.
“Il sito web italea.com, parte del progetto Pnrr, è articolato in venti sezioni, una per ogni Regione – ha aggiunto Vignali – stiamo preparando un’offerta turistica ad hoc, abbiamo organizzato diciannove eventi internazionali per presentarlo, tra gli altri a Toronto, Buenos Aires, San Paolo e Melbourne di grandissimo impatto. Vogliamo monitorare il numero degli arrivi in Italia attraverso l’Osservatorio del turismo dell’Enit, ci aspettiamo decine di migliaia forse centinaia di migliaia di turisti, gli italo-discendenti all’estero sono circa 80 milioni, un patrimonio enorme, che vogliamo invitare in Italia”.
Intanto, si punta a creare la Rete dei musei italiani dedicati all’emigrazione. “Il patrimonio custodito dai nostri Musei dell’Emigrazione deve essere condiviso e messo a disposizione dei viaggiatori delle radici che vengono a visitare i luoghi da cui sono partiti i loro antenati ma anche dell’opinione pubblica italiana affinché conosca e apprezzi la storia dell’emigrazione”, ha detto Giovanni Maria De Vita, responsabile del Progetto Italea per il Ministero degli Affari Esteri.
“Genova, sede dei due principali musei italiani dedicati all’emigrazione, con il Mei nato dalla collaborazione tra Ministero della Cultura, Regione Liguria e Comune di Genova, può essere capofila nell’aggregare tutti i musei che in Italia si occupano di emigrazione, visto che sono moltissimi i musei regionali e locali”, ha spiegato la co-curatrice del Mei Giorgia Barzetti.