Tajani: altri 200 milioni per il turismo delle radici

ANSA/VINCENZO LIVIERI


Tornare nei luoghi e nelle strade degli antenati poi emigrati, ripercorrerle e riscoprirle. È ciò che offre il progetto italiano ‘Turismo delle radici’, lanciato a suo tempo nell’ambito del Pnrr e ora dotato di un nuovo ‘boost’ da 200 milioni di euro, garantiti dal Fondo di Sviluppo e Coesione.

Con la regia dell’iniziativa sempre affidata al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci), che a detta del suo numero uno, Antonio Tajani, punta a ottenere “risposte all’appello” per nuovi viaggi alle origini da parte “dell’ottantina di milioni” di italiani all’estero e loro discendenti. E, allo stesso tempo, si propone di valorizzare realtà del centro e sud Italia, soprattutto di piccole dimensioni, talvolta situate in aree che “vivono difficoltà”, in collaborazione con le amministrazioni locali.

Interventi nel parco regionale Monti Ausoni e sul lago di Fondi nel sud del Lazio, la riqualificazione della stazione di Avellino e il ripristino della storica tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, un nuovo stadio e il miglioramento di altri impianti sportivi a Brindisi: sono esempi dei progetti pilota citati da Tajani nella presentazione della nuova fase di ‘Turismo delle radici’, avvenuta presso Villa Madama a Roma.

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