Unesco: dall’Islanda alla Cina ecco le 26 nuove Riserve della Biosfera


Sono 784 le Riserve della Biosfera, distribuite in 142 Paesi, che l’Unesco protegge dal 1971: le aree verdi, straordinariamente ricche di biodiversità, sono santuari impegnati nella conservazione di ecosistemi e laboratori di sostenibilità in cui si sperimentano modelli di vita capaci di preservare la biodiversità a beneficio delle comunità locali.

Quest’anno sono 26 le Riserve di 21 Paesi diversi entrate nella rete Unesco che, con i Geoparchi, proteggono complessivamente oltre 13 milioni di km quadrati di ecosistemi terrestri e marini.

Tra le new entry, São Tomé e Príncipe è il primo Stato interamente classificato come Riserva della Biosfera: il piccolo arcipelago del Golfo di Guinea entra nella storia perché per la prima volta ogni foresta, ogni villaggio, ogni tratto di costa rientra in un modello globale di tutela.

Il viaggio nel riconoscimento delle Riserve della Biosfera parte dall’Albania con la Valle della Vjosa, uno degli ultimi sistemi fluviali selvaggi d’Europa.

In Grecia la nuova Riserva è quella del Monte Parnone – Capo Maleas, nel Peloponneso sud-orientale: 5.160 km quadrati di montagne, gole, foreste di cedri, zone umide, isole e acque marine comprese le calette turchesi di Elafonissos.

Sempre in Europa la Francia festeggia due new entry: le paludi tra Loira e Vilaine, e Bourget, nel dipartimento della Savoia, il più grande lago naturale del Paese con oltre 6.100 specie animali e vegetali.

In Portogallo, a sud di Lisbona, entra nella rete Unesco la costa atlantica di Arrábida, un paradiso di scogliere calcaree, macchia mediterranea, foreste di pini marittimi, grotte e ricchi ecosistemi marini.

Lungo la costa occidentale dell’Islanda nasce la Riserva della Biosfera di Snæfellsnes che su 1.460 km quadrati ospita cime vulcaniche e campi di lava, praterie, scogliere e l’iconico ghiacciaio Snæfellsjökull.

Infine, nella Svezia meridionale, è nata la Riserva di Storkriket, 1.100 km quadrati di terreni agricoli, foreste, zone umide, laghi, praterie e città storiche.

In Asia si aggiungono alle rete Unesco il deserto freddo dell’Himalaya con gli spettacolari paesaggi dell’Himachal Pradesh, nell’India settentrionale, e le foreste di Anywaa nel sud dell’Etiopia, lungo il confine con il Sudan, con innumerevoli specie viventi che abitano foreste pluviali, zone umide e savane boscose.

E, ancora, in Cina due sono le nuove Riserve: Daqingshan, che comprende steppe, deserti e lunghe sezioni della Grande Muraglia Cinese; e Zhouzhi, sui pendii dei monti Qinling, ricoperta per il 96% da foreste con oltre 3.630 specie di flora e fauna selvatiche.

Due le Riserve anche in Giordania: Ajloun e Yarmouk.

Sempre due le Riserve in Oman: Jabal Akhḍar, la ‘montagna verde’, dove imponenti cime calcaree raggiungono i 2mila metri e antiche terrazze agricole si aggrappano a ripidi pendii, e Sirrin, sui monti Hajar orientali, che ospita specie animali che non si trovano in nessun’altra parte del mondo e oltre 400 specie vegetali.

Nella parte centro-settentrionale dell’Arabia Saudita è nata la Riserva Imam Turki Bin Abdullah, costituita da deserto e steppa, per tutelare numerose specie endemiche.

In Indonesia, all’estremità occidentale di Papua, la Riserva della Biosfera di Raja Ampat ospita le barriere coralline più ricche del pianeta e alcune delle spiagge di sabbia bianca più belle del Paese.

Situata nel Borneo, in Malesia, la Riserva di Kinabatangan si estende lungo il fiume e ospita foreste, torbiere, zone umide, mangrovie e brughiere, habitat ideale per 127 specie di mammiferi, 315 specie di uccelli, 100 rettili e 33 anfibi.

In Tagikistan, sul versante meridionale della catena montuosa di Gissar, è nata la Riserva di Romit, steppe e altopiani dove vive il leopardo delle nevi.

In Mongolia la riserva di Khomyn Tal ospita deserti, steppe aride, catene montuose, dune, laghi e fiumi dove si tutelano specie rare o endemiche come la gazzella mongola, l’antilope saiga e la gazzella dalla coda nera.

Nel continente africano, tra le nuove entrate, c’è Quiçama, lungo la costa atlantica dell’Angola, un enorme territorio che alterna savane, foreste, estuari e isole, popolato da elefanti, lamantini e oltre 200 specie di uccelli.

In Madagascar sono diventate riserve Mantadia e Tsimembo: la prima tutela uno dei paesaggi di foresta pluviale più spettacolari dell’isola, nella lussureggiante regione di Alaotra Mangoro; la seconda si estende lungo la remota costa occidentale e unisce foreste, pianure alluvionali, intricate mangrovie e zone umide dove vivono 115 specie di uccelli, tra cui l’aquila pescatrice in pericolo di estinzione, lemuri e numerosi rettili e anfibi endemici.

L’isola di Bioko, lussureggiante gioiello della Guinea Equatoriale, è diventata riserva e ospita la capitale del Paese, Malabo, e alcune delle più straordinarie biodiversità dell’Africa centrale con 11 specie di primati, oltre a 2mila specie di piante e 198 di uccelli.

Situata tra il Mar Rosso e l’oceano Indiano, la Riserva della Biosfera dell’Arcipelago dei Sette Fratelli, a Gibuti, protegge habitat marini tropicali tra i più ricchi e sorprendenti del pianeta.

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