L’unico scenario possibile per la compagnia di bandiera slovena Adria Airways è il fallimento, il buco finanziario è più grande del previsto e lo Stato non intende entrare nel capitale della società, che tuttavia potrebbe rinascere sotto nuovi auspici per mantenere i collegamenti con l’esterno.
Dopo che sabato scorso il capo del governo, Marjan Sarec, aveva scritto su Twitter che i dirigenti della compagnia di bandiera “vedono lo Stato come una vacca da cui mungere il latte”, l’esecutivo sloveno si è riunito per valutare eventuali azioni di intervento.
Tuttavia la revisione dei libri contabili della società, dal 2016 di proprietà del fondo tedesco 4K Invest, ha fatto emergere un debito di 90 milioni di euro e la necessità di un prestito di 30 milioni per poter continuare le operazioni, numeri di gran lunga superiori a quelli resi noti dalla società.
Nell’esecutivo c’è preoccupazione per i collegamenti del paese con il resto del mondo, sia per le possibili ripercussioni sui flussi turistici, sia in vista della presidenza di turno dell’Unione europea nel 2021. Anche per questo Pocivalsek ha detto che dopo il fallimento potrebbe essere creata una società ex novo, con la presenza dello Stato e in accordo con Lufthansa, per garantire collegamenti con le città europee. L’attuale proprietà sta preparando un piano di ristrutturazione entro mercoledì, quando dovrà presentarsi davanti all’Agenzia dell’aviazione civile, che dovrà esprimersi sulla licenza di volo. Se entro tre giorni non si trova una soluzione credibile, la licenza potrebbe essere revocata.