Dal 1 febbraio niente più voli tra gli aeroporti di Milano Malpensa e Roma. Lo ha deciso Alitalia per ragioni economiche, visto che la tratta perderebbe poco meno di 6 milioni l’anno. Finora erano tre i collegamenti giornalieri, ma evidentemente i passeggeri non erano abbastanza. Tanta la concorrenza e su diversi fronti: l’hub di Linate è super-fornito (20 voli in andata e altrettanti per il ritorno verso Fiumicino), per non parlare di chi sceglie il treno. E poi quello di Alitalia non sarebbe l’unico caso considerato che da marzo anche easy Jet cancellerà la rotta.
Il taglio rientrerebbe nella strategia della compagnia di restringimento sul medio e corto raggio (quindi sui voli interni), con l’obiettivo di ridurre i costi per garantire la sostenibilità economica della compagnia (visto che il rosso sulla rotta è di 5,8 milioni). Ma non dovrebbe essere una fuga da Malpensa, dove decollano gli aerei per Tokyo, New York e Abu Dhabi e con il nuovo piano si potrebbero anche aggiungere altre mete intercontinentali.
E sempre motivazioni di cassa sono alla base dello stop agli automatismi di carriera per 3.800 dipendenti. La compagnia aerea è infatti intenzionata a congelare gli scatti di anzianità fino al rinnovo del contratto di lavoro. Sul punto si è tentata un’intesa con i sindacati, con incontri nei giorni precedenti e contatti continui, ma per ora si registra uno stallo e si va verso l’ufficializzazione della posizione di Alitalia, a meno di soluzioni last minute, ma le ore passano e la validità del contratto scade il 31 dicembre. Di certo saranno i primi giorni del 2017 saranno particolarmente caldi per Alitalia, in vista della presentazione del piano industriale, per il lancio della fase due. La data dovrebbe essere quella del 10 gennaio.