Accelerare i tempi per Alitalia: è la richiesta che arriva dai commissari straordinari e dall’Enac. Ma le forze politiche che stanno preparando il Governo sembrano escludere una vendita, propendendo per un rilancio: “Siamo convinti che non vada semplicemente salvata in un’ottica di mera sopravvivenza economica – è scritto nella bozza di contratto M5s-Lega – bensì rilanciata, nell’ambito di un piano strategico nazionale dei trasporti che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo”.
Intanto i numeri del primo trimestre certificano i risultati raggiunti in questo primo anno di amministrazione straordinaria dai commissari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, che hanno fatto il punto davanti alla Commissione speciale del Senato.
Malgrado il 2017 sia stato un “anno particolarmente difficile” per la compagnia, con un calo complessivo dei passeggeri, nei primi tre mesi del 2018 le perdite operative si sono dimezzate (l’Ebitda, depurato dei ricavi e dei costi non ricorrenti, è sceso a -117 milioni, dai -228 milioni del primo trimestre 2017); i ricavi sono cresciuti del 4% (di cui ricavi passeggeri +6%) a 597 milioni; i passeggeri si sono stabilizzati, con il lungo raggio cresciuto dell’8,8%.
Inoltre, ha evidenziato Gubitosi, sono state riaggiustate le relazioni industriali, deteriorate dal referendum che aveva rappresentato “una lacerazione profonda”. Lo testimonia anche la puntualità raggiunta in questi mesi dalla compagnia: “una compagnia puntuale – ha sottolineato – vuol dire che ha delle persone che stanno lavorando bene”.
E per i piloti dell’ex compagnia di bandiera (e successivamente anche per gli assistenti di volo) riaprirà da ottobre anche la “grande tradizione” della scuola di volo. Infine, il prestito ponte di 900 milioni è quasi interamente intatto: in cassa a fine aprile risultano esserci 749 milioni (cui si aggiungono i 145 milioni di prestito alla Iata e altri depositi).
Ora la vera preoccupazione è il fattore tempo. “Qualunque cosa voglia fare il nuovo Governo, sono scelte politiche, che lo facciano presto. Perché il carburante si consuma, noi proviamo a consumarne poco, ma si consuma”, ha avvertito Gubitosi, ricordando che “non solo in teoria, ma anche auspicabilmente” i commissari completeranno la procedura il 31 ottobre e tirandosi fuori da qualunque scelta politica (“Quale Alitalia” sarà “dipende da voi: tra i poteri dei commissari non c’è l’indirizzo politico”).
Preoccupata anche l’Enac sul fronte degli investimenti: “Se dovesse continuare una situazione di incertezza c’è una ripercussione immediata in particolare su Fiumicino”, ha avvertito il presidente Vito Riggio. Lo scalo romano, comunque, ha precisato successivamente Riggio, ha in sé le “risorse necessarie per affrontare l’eventuale crisi” di Alitalia (che ormai vale solo un terzo delle entrate di Adr), che sarebbe in ogni caso un “duro colpo” per lo scalo.