Alitalia, nessuna buonuscita per Cimoli
Oggi la lista dei compratori: sei o sette dovrebbero rimanere in lizza


Nessuna buonuscita per l’addio anticipato dall’Alitalia di Giancarlo Cimoli. A cercare di mettere fine alle polemiche secondo cui il numero uno della compagnia potrebbe incassare fino a 8 milioni di euro è stato il suo avvocato Salvatore Trifirò. Cimoli, dunque, che lascia l’azienda un paio di mesi prima della scadenza naturale del mandato per decadenza del cda, dovrebbe percepire solo l’indennità di fine rapporto. Oggi, intanto, il comitato per le privatizzazioni dovrebbe la scrematura delle undici manifestazioni di interesse presentate al Tesoro. La lista dovrebbe ridursi a sei-sette candidati. A proseguire nel percorso di privatizzazione ci dovrebbero essere Unicredit, AirOne con il sostegno finanziario di IntesaSanpaolo, i fondi Texas Pacific Group, TerraFirma e MatlinPatterson, M&C di Carlo De Benedetti. Fuori dalla partita l’uomo d’affari milanese Paolo Alazraki che si è “autoescluso” e Fabio Scaccia l’insegnante che ha fatto solo una “provocazione”.

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