C'é preoccupazione tra i sindacati sul rischio che la campagna elettorale alimenti speculazioni sulla situazione di Alitalia. In vista della scadenza del vincolo di lock up (il 12 gennaio), infatti, si alimentano voci e indiscrezioni su ipotetiche mosse da parte degli azionisti, ma sia sul fronte sindacale che su quello aziendale si frena sia sui tempi, che non sarebbero così rapidi, che su ipotetiche trattative. "C'é il rischio che si utilizzi Alitalia in modo improprio in campagna elettorale. Speriamo che non prevalgano le speculazioni sia politiche che di altro genere", avverte il segretario generale della Fit Cisl Giovanni Luciano.
Ad esprimere preoccupazione sono anche i piloti. Il presidente dell'Anpac, Giovanni Galiotto, si dice "spaventato dal sentire come un'altra volta il refrain sia l'italianità": l'italianità va bene se è "sviluppo di posti di lavoro, stipendi garantiti e compagnia che funzioni, ma non siamo d'accordo se è solo una bandierina, una coccarda, con un padrone italiano e poi aeroplani di Carpatair con piloti e assistenti di volo e tecnici rumeni che volano Alitalia".
Intanto dai colleghi olandesi di Klm arriva una rassicurazione sulla prospettiva di una integrazione con Air France-Klm: un eventuale aumento dell'azionariato di Air France (che possiede il 25%) "non penso sia necessariamente qualcosa di negativo per la compagnia, al contrario si possono migliorare le opportunità commerciali", sostiene il presidente dell'associazione dei piloti olandesi (Vnv), Evert Van Zwole, spiegando che Klm, che si è fusa con Parigi nel 2004, "sta crescendo insieme ad Air France" e tra le due c'é patto in base al quale "non si cresce a scapito dell'altro".