A causa della crisi politico-militare nei Paesi Nordafricani e in Medio Oriente, Alitalia è stata costretta a ridurre, a marzo, la capacità del 27% circa rispetto al programmato, con una corrispondente riduzione di circa 50 mila passeggeri; sul Giappone, invece, a causa del terremoto, la riduzione di capacità a marzo è stata globalmente del 12% rispetto al programmato con una corrispondente riduzione di circa 10 mila passeggeri.
A proposito del Nord Africa, l'ad della compagnia, Rocco Sabelli, nella consueta lettera mensile ai dipendenti, scrive che "le operazioni sono state sospese dal 24 febbraio a Tripoli e ridotte a Tunisi, Il Cairo, e anche a Damasco ed Amman, indirettamente interessate dalla crisi" aggiungendo che "il perdurare della crisi e la conseguente riduzione anche delle prenotazioni, hanno portato alla decisione di ridurre strutturalmente nei prossimi 3 mesi di oltre il 30% la nostra capacità, destinandola a prodotti già esistenti nelle aree a maggiore domanda stagionale (Sud Italia, Spagna, Isole greche e spagnole), pronti a ripristinare rapidamente i programmi originari se in questi paesi la situazione dovesse mutare favorevolmente".
A marzo, Alitalia ha "trasportato 1.795.000 passeggeri, poco sopra il marzo dello scorso anno, con un tasso di riempimento medio del 66 % circa (inferiore di circa il 2% rispetto al 2010)" scrive ancora Sabelli. "Escludendo le aree del Nord Africa, Medio Oriente e Giappone – aggiunge – registriamo, come avevamo previsto, un tasso di crescita dei volumi del 5%, particolarmente interessante sulle rotte europee". A marzo, infine, la puntualità è stata del 90%.