martedì, 5 Novembre 2024

In Usa è sfida per accaparrarsi i pax in prima classe

Sono solo l’8% dei viaggiatori ma costituiscono il 27% dei ricavi

Migliorano i servizi e gli optional per i passeggeri che viaggiano in prima classe con le compagnie aeree americane. Mentre in economy calano i centimetri che separano una fila dall'altra e peggiora la qualità dei pasti, in 'First' i passeggeri possono contare su schermi piatti, sedili reclinabili che si trasformano in veri e propri letti e pasti da gran gourmet.
Dopo un decennio disastroso, infatti, le società statunitensi, che vedono di nuovo il segno più nei bilanci, stanno spendendo oltre due miliardi di dollari per rendere gli apparecchi più confortevoli e sbaragliare la concorrenza. Del resto, se un biglietto in economica per un volo da Chicago a Pechino costa in media sui mille dollari, il prezzo sale a 4 mila per la business e fino a 12 mila per la prima. Secondo i dati forniti dalla 'International Air Transport Association' e riportati dal New York Times, chi sceglie First e Business per i voli intercontinentali, anche se rappresenta solo l'8% del flusso totale di persone che viaggia in aereo, porta nelle tasche delle aziende una percentuale pari al 27% delle entrate.
Le compagnie si stanno concentrando su tre aree per assicurarsi la fedeltà dei passeggeri: innanzitutto puntano a dare ai viaggiatori la possibilità di riposare come se dormissero nel letto di un albergo, offrendo sedili completamente reclinabili, piumino e cuscini di ottima qualità, e su alcune rotte addirittura pigiama e pantofole. In secondo luogo rivolgono grande attenzione al cibo, e infine stanno migliorando la qualità delle salette vip in aeroporto. 

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