venerdì, 19 Aprile 2024

Meridiana: ad Scaramella va via, sindacati e Lupi preoccupati

Un altro fulmine su Meridiana. L’ad Roberto Scaramella ha presentato le dimissioni provocando ulteriore preoccupazione tra i sindacati, che ancora una volta riuniti al tavolo tecnico con il management della compagnia aerea per discutere degli esuberi, 1.634 lavoratori su un totale di 2.100 dipendenti. “Queste dimissioni – osserva Franco Monaco, segretario gallurese della Cgil – stanno a significare una cosa: il cattivo non era l’ad Scaramella, la favola del principe buono è finita, questa decisione dimostra che è la proprietà che porta avanti la volontà di effettuare i tagli”.

“Il futuro dell’azienda è legato al recupero della competitività sul mercato”, un risultato percorribile attraverso “la riduzione dei costi. Il percorso della compagnia non è cambiato” ha ribadito il presidente Marco Rigotti, dopo l’addio dell’ad Roberto Scaramella sostituito dall’irlandese Richard W. Creagh. “Meridiana non è assolutamente sull’orlo del fallimento – ha puntualizzato -, ma se il gruppo dovesse chiudere ci troveremo a mandare a casa 2.500 lavoratori”.

“Ho ribadito alle organizzazioni sindacali che il direttore del personale, Paolo Carcone, rappresenta pienamente l’azienda, ha la piena fiducia del Cda, lui è il referente aziendale per discutere ai tavoli coi sindacati, non esiste un livello superiore” ha concluso, riferendosi alla richiesta più volte presentata dalle organizzazioni sindacali di avere al tavolo l’ad.     

Ma le dimissioni dell’ad sono “un segnale preoccupante” anche per il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, perché “lo scopo di una ristrutturazione aziendale è la continuità e lo
sviluppo di un’impresa”. “Voglio capire – ha aggiunto il ministro – il significato del gesto di Scaramella. Questa mattina ho avuto un lungo colloquio telefonico con il presidente di Meridiana Marco Rigotti e gli ho fatte presenti le mie preoccupazioni. Abbiamo concordato un
incontro all’inizio di settimana prossima proprio su questi temi, anche perché il supporto che un governo può dare in merito, e soprattutto il mio ministero, è proprio sulle condizioni per il rilancio del vettore”.

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