domenica, 28 Aprile 2024

Voli per Tel Aviv ancora sospesi almeno fino al 14 ottobre

Rimangono ancora sospesi i collegamenti aerei da e per Tel Aviv operati dalle principali compagnie aeree europee: da Ita Airways a Lufthansa, per proseguire poi con Air France che, a questo proposito, rende peraltro noto con un avviso pubblicato sul sito ufficiale della
compagnia di aver organizzato per oggi, in collaborazione con il Ministero dell’Europa e degli Affari Esteri, un volo speciale tra Tel Aviv e Parigi-Charles de Gaulle con i seguenti orari di andata e ritorno e modalità di prenotazione: partenza volo AF4140 alle 10 da Parigi (volo commerciale. Prenotazioni su airfrance.fr e allo 09 69 39 36 54); ritorno con volo AF4141 in partenza da Tel Aviv alle 16.40 e arrivo programmato a Parigi alle 20.35 (volo speciale. I dettagli completi di questo volo saranno disponibili sul sito web dell’Ambasciata francese a Tel Aviv:https://il.ambafrance.org/).

Oltre a Ita Airways e Lufthansa, che informano di aver cancellato i voli da e per Tel Aviv fino al 14 ottobre, e Klm Royal Dutch Airlines, anche compagnie aeree low cost, come Ryanair, Wizz Air e easy Jet hanno temporaneamente sospeso i collegamenti aerei da e per Israele.

“Abbiamo sospeso i voli fino a sabato 14 ottobre per il momento, però è una situazione che monitoriamo costantemente e quotidianamente e siamo in stretto contatto con l’Unità di crisi del ministero degli Esteri. Quindi per il momento non ci sono le condizioni per poter operare”, ha chiarito Andrea Benassi, direttore generale Ita Airways, a margine degli eventi al Ttg. “Ci hanno chiesto la possibilità di fare i cosiddetti ‘voli soccorso’, noi abbiamo dato la nostra disponibilità, ma non avendo aeromobili di proprietà dobbiamo chiedere l’autorizzazione alle società che ci danno in leasing gli aeromobili e alle assicurazioni. Entrambi ce lo hanno negato perché è una zona troppo a rischio, c’è uno stato di guerra in atto dichiarato da Israele”. Ita ha dato però la disponibilità al ministero degli Esteri e al governo di poter operare in zone limitrofe più sicure, come Cipro o Atene o Amman per poter raccogliere eventualmente chi arriva lì, turisti o residenti o connazionali che lavorano in Israele.

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