A poco meno di due mesi dal primo grido d'allarme sui destini del Convention Bureau Italia, lanciato durante la fiera Eibtm di Barcellona, Paolo Zona, presidente di Federcongressi&eventi torna sul tema della liquidazione dell'ente, a fronte di nuove voci che la darebbero per imminente.
"Ribadisco – sottolinea Zona – che Federcongressi&eventi è totalmente contraria a qualsiasi progetto di messa in liquidazione dell'ente. Se il problema è il passivo d'esercizio con cui il CB ha chiuso il 2011, allora eliminare la società tout court è una soluzione di comodo e semplicistica. Qui siamo di fronte a una sfida: mettere il CB nelle condizioni di ottemperare al meglio alle sue funzioni. Altro che liquidarlo. Bisogna dotarlo di una governance più credibile, dargli il necessario supporto strategico e consultivo, e verificando – nel merito e non strumentalmente – in cosa consistono i costi sostenuti. Per questo Federcongressi&eventi caldeggia la costituzione al più presto di una cabina di regia per la promozione della meeting industry italiana nel mondo con l'indispensabile supporto delle Regioni al fianco delle quali l'associazione auspica di sottoscrivere quanto prima l'accordo di programma per il progetto MICE Italia. L'altra soluzione, ovvero liquidare l'ente e trasferirne le competenze a un dipartimento dell'Enit, non tiene conto dei problemi gestionali dell'Agenzia, che è commissariata da un anno e mezzo, non ha né un presidente né un cda regolarmente convocato. In tutto questo – conclude Zona – siamo sorpresi anche dal reiterato silenzio del ministro del Turismo Piero Gnudi, al quale chiediamo di darci udienza prima di assumere qualsivoglia decisione sulla soppressione del CB Italia".