mercoledì, 13 Novembre 2024

Bocca: estate a +4% ma ora non si tassi ulteriormente il settore

L’Italia turistica finalmente volta pagina: da giugno a settembre le presenze alberghiere sono cresciute del 4% mentre da gennaio a settembre sono aumentate del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel dettaglio i pernottamenti degli italiani sono cresciuti nei primi nove mesi del 2,8% e quelli degli stranieri hanno registrato un incremento del 3,6%. A riprova tuttavia dell’incertezza che ancora grava pesantemente sull’intero settore i dati dell’occupazione segnano una flessione dei lavoratori dell’1,3%, suddiviso in un -0,6% di lavoratori a tempo indeterminato e un -1,9% di lavoratori a tempo determinato.

“È stata un’estate in buona crescita quella appena trascorsa ma ora non si prenda a pretesto questo andamento finalmente positivo, dopo anni di crisi nera e recessione, per tassare ulteriormente un settore che se sta rialzando a fatica la testa e producendo ricchezza per il Paese lo deve alla professionalità ed al sacrificio di decine di migliaia di imprenditori e centinaia di migliaia di lavoratori”, dice il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, da Rimini Fiera dove da oggi si sono aperti i cancelli di TTG Incontri, SIAGuest e SUN, in programma fino al 10 ottobre.

“Il riferimento – sottolinea Bocca – è relativo all’ipotesi circolata in questi giorni di aumentare l’imposta di soggiorno che, tra l’altro, è già la più alta in Europa e per la quale inviterei il Governo a fare i controlli e far pagare la tassa a tutti quelli che la devono pagare a cominciare dai bed and breakfast abusivi (ne spuntano ogni giorno di nuovi) e agli affitti brevi di seconde case (anche di una sola notte). Per il solo Giubileo straordinario il Censis ha stimato un rischio per gli affitti in nero che potrebbe arrivare a 40 milioni di Euro in meno di incassi fiscali.

Altro tema – aggiunge – è il percorso di modifica della tassazione sugli immobili. L’imu più la tasi pagati nel solo 2014 dal comparto ammonta a circa di 893 milioni di euro, pari a 817 euro per ciascuna delle 1,1 milioni di camere esistenti nei circa 34 mila alberghi italiani. La proposta che avanziamo è di riconoscere la tipicità dell’immobile alberghiero, che costituisce un investimento ad uso produttivo, al pari dei cosiddetti imbullonati che si prevede di esentare, aumentando la deducibilità degli importi pagati dalle strutture ricettive. Ed infine la promozione – conclude Bocca – attività senza la quale il recupero registrato quest’anno rischia di dissolversi già nei primi mesi del 2016. Non possiamo infatti riposare sugli allori e riteniamo come sarebbe ora che l’Enit, appena riformato, venisse messo in condizioni di operare attivamente, altrimenti ne soffrirà l’intero sistema turistico nazionale”.

 

 

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