"I titolari degli stabilimenti balneari diventano a tutti gli effetti imprenditori turistici. Questo garantisce loro molti vantaggi tra i quali quelli più importanti sono legati ad una minore burocrazia e a una maggiore possibilità di mettersi in sinergia anche con altri operatori del loro settore". Così il ministro per il Turismo Michela Brambilla è ritornata sull'argomento delle concessioni di 90 anni.
I titolari degli stabilimenti balneari, suggerisce la Brambilla, possono ad esempio "andare insieme in banca a chiedere dei finanziamenti", uno degli "aspetti di questa riforma che darà sicuramente impulso agli stabilimenti balneari e a tutto il settore del turismo", ha aggiunto. Sulle concessioni novantennali il ministro ha detto: "Abbiamo voluto tutelare una categoria come quella balneare che fa investimenti seri e che comunque dovrà rispettare vincoli paesaggistici ed ambientali".
Il provvedimento però continua a non piacere a Legambiente che ha invitato i comuni che hanno conquistato le Bandiere Blu 2011 a firmare un appello online per impedire la "svendita" delle spiagge che, "di fatto, si profila con l'attuazione del decreto Sviluppo" nel punto in cui, all'art. 3, prevede "la concessione dell'area demaniale ai privati per 90 anni". "Chiediamo ai comuni di prendere una posizione forte – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente, Sebastiano Venneri – e di stare davvero dalla parte del turismo di qualità. Il decreto del governo invece – ha proseguito Venneri – va esattamente nella direzione opposta poiché salvaguarda solo l'interesse dei gestori degli stabilimenti e degli speculatori edilizi".