Comincia a pesare sui conti di Boeing lo stop ai 737 Max in seguito ai due incidenti mortali in Indonesia e in Etiopia negli ultimi sei mesi: i guadagni del gruppo americano sono scesi del 10% a 3,75 dollari per azione, il maggior calo da fine 2017, mentre le vendite hanno perso il 2% arrivando a 22,9 miliardi di dollari.
La società è stata costretta a ridurre la produzione da 52 a 42 modelli al mese, con una perdita finora di almeno un miliardo di dollari, escluse le potenziali perdite legate agli indennizzi alle compagnie aeree e ai familiari delle 346 vittime, che secondo gli analisti potrebbero costare vari miliardi di dollari. Boeing inoltre ha cessato di riacquistare proprie azioni e, cosa ancora più preoccupante per gli azionisti, ha deciso di non fare più previsioni economiche finché non avrà terminato di aggiornare il software del 737 Max e ottenuto l’approvazione delle autorità regolatorie americane. Tutti elementi che mettono il più grande costruttore di aerei al mondo di fronte ad una delle maggiori crisi nei suoi 103 anni di storia.
E gli investitori si stanno interrogando anche su come la crisi colpirà lo sviluppo di due nuovi modelli, il 777X e il Nma, che è fondamentale per continuare a sfidare il principale rivale, Airbus.