Da Panama al Messico, dal Brasile dalla Turchia, si moltiplicano in tutto il mondo le compagnie aeree che hanno deciso di lasciare a terra i loro Boeing 737 Max dopo l’incidente al portellone sul volo dell’Alaska Airlines. Turkish Airlines ha annunciato di aver fermato i suoi cinque aerei di questo tipo, e lo stesso hanno fatto Aeromexico e la panamense Copa Airlines con i suoi 21 737 Max. Anche l’ Agenzia nazionale per l’aviazione civile brasiliana ha annunciato la sospensione dell’utilizzo dell’aereo Boeing 737 Max 9 in tutto il Paese.
Per ora si parla di semplici blocchi a titolo precauzionale, una pausa in grado di permettere i necessari controlli tecnici. Ma a preoccupare il colosso dell’industria aeronautica è ora la tenuta del titolo nelle borse. Stamattina, infatti, sono crollate di oltre il 10% le azioni di Boeing in pre-apertura a Wall Street. Le azioni di Boeing non hanno ancora ripreso i valori pre pandemia tuttavia, nel 2023, hanno recuperato parecchio terreno con un rialzo del 18% anno su anno. Un rally che però ora dovrà necessariamente fare i conti con l’incidente a Portland del 737 Max, il velivolo che è tuttora la maggior fonte di ricavi del gruppo.
Boeing teme fortemente anche le possibili mosse di Pechino. Se le autorità cinesi dovessero decidere di tenere a terra gli aerei, analogamente a quando stabilito dagli Usa che ha fermato per controlli 171 aeromobili, sarebbe un colpo per i conti del gruppo in un momento delicatissimo per lo sviluppo in Oriente. Solo qualche giorno fa la numero uno di Boeing China aveva annunciato la ripresa dei voli di tutti i 737 da parte delle compagnie locali dopo il lungo stop imposto a seguito dei due incidenti nel 2019 e rimosso solo a inizio 2023. Le voci di mercato indicavano anche una imminente ripresa degli ordini del 737 nel mercato del Dragone, considerato ormai il maggiore al mondo, che si sarebbero dovuti affiancare a quelli dei modelli 787 e 777, portati a casa da Boeing negli ultimi mesi. Ma è evidente che se anche Pechino dovesse mettere in dubbio questo aereo e ritardare le sue commesse i danni potrebbero essere pesanti. Intanto l’autorità dell’aviazione civile degli Emirati Arabi, ha confermato in un comunicato che nessuna compagnia del Paese ha tra i suoi velivoli un Boeing 737 Max 9.