L’Unione europea prevede di introdurre il passaporto vaccinale a giugno. Lo ha ribadito il commissario per il mercato interno Thierry Breton, intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa. Breton ha aggiunto che “il certificato digitale verde” non sarà obbligatorio e potrà essere ottenuto non solo dai vaccinati che hanno ricevuto due dosi, ma anche da “chi ha avuto il Covid e ha sviluppato gli anticorpi”. Si potrà poi “viaggiare, andare a teatro, in aereo o allo stadio anche eseguendo un tampone molecolare”.
Il certificato proposto da Bruxelles è gratuito e consiste in un QR code da tenere nello smartphone o da stampare su carta, con tre alternative per dimostrare di poter viaggiare: essersi sottoposti alla vaccinazione, essere risultati negativi a un tampone, oppure essere guariti dal Covid-19 ed avere sviluppato gli anticorpi. Il sistema operativo, tramite app, sarà pronto il 1 giugno e gli Stati potranno implementarlo perché diventi pienamente operativo tra i 27 e nell’area Schengen a luglio.
Di fatto, però, i più impazienti si sono già mossi. E’ il caso della Grecia, primo Paese a proporre un certificato anti-Covid per rilanciare il turismo nelle sue isole. Ed a febbraio ha stretto un accordo con Israele che permette ai cittadini già vaccinati di viaggiare nei due Paesi. Atene inoltre ha reso noto che accoglierà tutti i possessori di un pass da metà maggio.
Nell’Ue anche la Danimarca ha lanciato il proprio certificato vaccinale, che permetterà ai suoi cittadini di andare al ristorante o al cinema. L’Estonia sta sviluppando la propria app per lanciarla entro fine mese.
Apripista in Europa è stata l’Islanda: il pass è attivo da gennaio, da marzo le frontiere sono state aperte ai viaggiatori di tutto il mondo forniti di certificato. La Gran Bretagna è a buon punto.
Quanto all’Italia, si pensa ad un pass per muoversi all’interno delle regioni, mentre per i viaggi all’estero l’orientamento è di restare allineati al coordinamento Ue.
Anche nel resto del mondo il green pass è in via di definizione o è già una realtà. Negli Stati Uniti ci stanno lavorando, a New York è attiva una app per andare a teatro o agli eventi sportivi.
Lo stesso accade in Israele, grazie all’eccellente campagna vaccinale.
La Cina ha il suo pass sanitario digitale.
Il punto ora è capire cosa quando arriverà l’estate e ci sarà il boom delle partenze. Se, in particolare, i codici delle singole app saranno leggibili ovunque, oppure se bisognerà adottare uno standard tecnologico comune. Altro tema, il modo in cui i dati personali verranno trattati per salvaguardare la privacy.