Dalle bombe nascoste dentro ai telefonini ai minuscoli ordigni impiantati direttamente nel corpo dei kamikaze 2.0. Il terrorismo moderno affina la tecnica e cerca armi sempre più sofisticate per aggirare i controlli di sicurezza degli aeroporti. Misure di prevenzione che dall’11 settembre a oggi hanno fatto enormi passi avanti ma che in alcuni scali, come potrebbe essere stato nel caso di Sharm el Sheikh, non sono in grado di fronteggiare le nuove minacce.
L’ipotesi che a far esplodere nei cieli del Sinai l’Airbus russo con 224 persone a bordo sia stata una valigia-bomba ha riacceso in tutti gli aeroporti internazionali l’allarme sulle ‘nuove armi’ del terrore e su un personaggio in particolare, il ‘mago delle bombe invisibili’ di al Qaida Ibrahim al Asiri, a cui la Cia sta dando la caccia da anni e che ora sarebbe stato assoldato dall’Isis.
Gli 007 temono inoltre che al Asiri abbia messo a punto un nuovo tipo di scarpa esplosiva, una versione più sofisticata rispetto a quella usata dal britannico Richard Reid, che nel 2001 tentò di far saltare in aria un aereo sulla rotta Parigi-Miami proprio con dell’esplosivo nascosto nelle scarpe.
Ma, forse, la minaccia invisibile più spaventosa è quella della ‘bomba corporea’. Un esplosivo che verrebbe inserito con un’operazione chirurgica direttamente nel corpo del kamikaze. Anche dietro a questa nuova arma ci sarebbe la mano del famigerato al Asiri. Cinque anni fa suo fratello, Abdullah, tentò di eliminare il capo dell’antiterrorismo saudita, il principe Mohammed bin Nayef, con una bomba nascosta nel retto. Nel 2013 l’aeroporto londinese di Heathrow lanciò l’allerta sul rischio di ordigni nascosti all’interno delle protesi al silicone dei seni. Bombe che forse sarebbero in grado di rilevare solo i ‘body scanner’ che però non sono presenti in tutti gli aeroporti del mondo.