Entro giugno la Commissione europea dovrà preparare "un documento di riflessione" sul cosiddetto 'carbon pricing', il controverso pagamento delle emissioni di CO2, da parte del trasporto aereo e marittimo. E' quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio dei ministri economici e finanziari, riunitosi a Bruxelles, secondo cui il documento dovrà tenere conto "degli sviluppi presso l'Organizzazione marittima internazionale (Imo) e l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (Icao), del precedente lavoro del gruppo di consiglieri di alto livello del segretario generale dell'Onu sui finanziamenti per i cambiamenti climatici (AGF), della Banca mondiale e altre organizzazioni internazionali per il G20".
Gli Stati membri sollecitano poi Imo e Icao "ad aumentare ulteriormente gli sforzi per fare progressi sui meccanismi basati sul mercato per affrontare la questione delle emissioni dell'aviazione e dei trasporti marittimi globali".
Il Consiglio Ue ribadisce infine che il pagamento delle emissioni di carbonio da parte dell'aviazione e dei trasporti marittimi dovrebbe dare "il segnale necessario" al mercato per riuscire ad ottenere "una maggiore riduzione delle emissioni da questi settori" e inoltre "ha il potenziale per generare grandi flussi finanziari".