giovedì, 25 Aprile 2024

Enoturismo entra in legge bilancio, esulta la filiera: risultato storico

Con l’approvazione della Manovra in Senato, dopo 25 anni di attività, l’enoturismo conquista finalmente il suo primo storico quadro normativo. Lo evidenzia la filiera del turismo del vino (Unione Italiana Vini, Movimento turismo del vino, Città del vino, Federazione italiana vignaioli indipendenti). Il testo, che introduce il capitolo “enoturismo” nella legge di Bilancio, prevede la possibilità di fatturare degustazioni, visite in cantina, pacchetti enoturistici e vendemmie esperienziali, equiparando la disciplina fiscale di queste pratiche a quella delle attività agrituristiche per gli imprenditori agricoli.

Per la filiera si tratta di una rampa di lancio fondamentale per il futuro dell’enoturismo, che andrà ora meglio definita attraverso le relative modalità attuative e con l’iter parlamentare del ddl Stefàno. Quest’ultimo, oltre alle discipline già approvate, aggiungerà altri elementi importanti quali la certificazione e la formazione degli operatori enoturistici, la cartellonistica stradale, la creazione di un osservatorio sull’enoturismo.

Per il presidente dell’Unione Italiana Vini (Uiv), Ernesto Abbona: “Abbiamo ottenuto il riconoscimento giuridico e normativo di un’attività strategica della vitivinicoltura italiana che ha dato e continuerà a dare grandi opportunità ai produttori e per lo sviluppo socio-economico dei territori. Confido anche che si possa costituire a breve un tavolo di lavoro che coinvolga tutti i soggetti in grado di dare un contributo costruttivo alla definizione dei decreti attuativi previsti dalla norma”.

Per il presidente del Movimento turismo del vino (Mtv), Carlo Pietrasanta: “è il coronamento di 25 anni di attività del nostro Movimento, e di questo dobbiamo ringraziare in primis il senatore Stefàno che ha investito tempo e lavoro, e che ci ha ascoltato, così come ha fatto il Mipaaf nella definizione di alcuni aspetti della norma. Da oggi l’enoturismo è adulto e si apre un nuovo grande lavoro da fare coinvolgendo il più possibile tutta la filiera per i decreti attuativi, per spiegare alle cantine come utilizzare questa grande leva in ottica di sviluppo in favore dei nostri territori vitivinicoli”.

Per il presidente di Città del vino, Floriano Zambon: “ora l’auspicio è che si arrivi in tempi brevi alle norme attuative e quindi alle competenze specifiche, oltre ovviamente alla definizione delle capacità applicative”.

Per la presidente della Federazione italiana vignaioli indipendenti (Fivi), Matilde Poggi: “questa legge che riempie un vuoto normativo andando a regolare quello che noi, vignaioli indipendenti, facciamo da tempo, aprendo le porte delle nostre cantine a coloro che vogliono conoscere le nostre storie, visitare le nostre vigne e degustare i nostri vini”.

News Correlate