venerdì, 26 Aprile 2024

Federcongressi: nuovo governo non dimentichi turismo

Zona: almeno inizialmente ministero resterà vacante, dunque puntare su riordino Enit

Appello del presidente di Federcongressi&eventi Paolo Zona, in vista dell'imminente formazione del nuovo governo. "Qualunque esso sia, auspico che il nuovo governo non dimentichi, neppure in questo momento di grande concitazione e priorità impellenti, la grande opportunità costituita dal turismo in tutte le sue articolazioni, e dall'industria degli eventi in particolare. Il rischio dell'oblio sussiste, è concreto e, ahimè, forte, e rischia di vanificare gli sforzi fatti in questi anni, prima di tutto, da imprese e associazioni di categoria. La crisi economico-finanziaria è tale, in Italia e nel mondo, da aver cambiato l'ordine delle priorità. È evidente che le sfide principali sono oggi tutte legate a far rientrare gli enormi meccanismi speculativi che stanno distruggendo l'euro. Superata l'emergenza, però, la vera sfida per la politica del futuro è la creazione di condizioni relazionali, economiche e normative che consentano il riavvio di processi di investimento, veri e partecipati, capaci di rimettere le imprese nelle condizioni di valorizzare ricerca e lavoro. Per queste ragioni auspico vivamente che la politica tenga presente e valorizzi un settore produttivo come quello degli eventi che, anche senza rivoluzioni, può dare un contributo di grande valore nel ristabilire la credibilità e l'autorevolezza che il Paese ha perso.
Immagino che il dicastero del turismo resti, almeno in una prima fase, vacante. Se sarà così, occorre che le Regioni e chi se ne occuperà a livello nazionale abbiano una delega forte, tale da poter portare avanti quanto è rimasto in sospeso, in primis la ripartenza e il riordino dell'Enit. Non è accettabile che un cda regolarmente costituito da mesi non possa avviare la propria attività perché mai sinora convocato. Dunque, Federcongressi&eventi offre subito la massima disponibilità alle Regioni e ai futuri inquilini del Palazzo, nella convinzione che il grande lavoro svolto sino a qui – pur dovendo necessariamente pagare uno scotto alle nuove drammatiche priorità dell'Italia e del mondo – costituisca un patrimonio di valore a vantaggio di tutti, da affidarsi a mani e cervelli consapevoli, affidabili e autorevoli".

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