Un impegno a riavviare i viaggi internazionali “in modo sicuro e ordinato” è stato preso dai leader del G20 riuniti a Roma. “A tal fine – si legge nella bozza della Dichiarazione finale – prendendo in considerazione le politiche nazionali di salute pubblica, riconosciamo l’importanza di standard condivisi per garantire viaggi senza interruzioni, compresi i requisiti e i risultati dei test, i certificati di vaccinazione, l’interoperabilità e il riconoscimento reciproco delle applicazioni digitali, pur continuando a proteggere la salute pubblica e garantendo la privacy e protezione dei dati”.
Intanto, il Consiglio dell’Unione europea ha già eliminato le restrizioni ai viaggi da alcuni Paesi – fra cui Argentina, Colombia, Perù e Namibia – verso gli Stati membri della Comunità, visto il miglioramento delle rispettive situazioni epidemiologiche riguardanti l’epidemia da Covid-19. Il ministero degli Esteri argentino ha fatto riferimento al riguardo in un comunicato ad una modifica dell’allegato 1 della Raccomandazione del Consiglio 2020/912, che contempla i Paesi i cui cittadini e residenti possono realizzare viaggi, anche non essenziali. Grazie a questa Raccomandazione, spiega il comunicato, le 27 Nazioni della Ue dovranno gradualmente eliminare le restrizioni per la ventina di Paesi inclusi nell’Allegato 1 e, in questo modo, in particolare gli argentini e i residenti stranieri in Argentina potranno entrare nello spazio comunitario “dovendo solo rispettare le misure relative alla salute, come test e quarantene, determinate dalle competenti autorità nazionali del Paese in cui si recano”.