martedì, 19 Novembre 2024

Gli italiani tornano a viaggiare, ma partire è un salasso

“Secondo Federalberghi saranno circa 9 milioni e 298 mila gli italiani in viaggio per il 25 aprile. Bene, ottima notizia, ma abbassate i prezzi”. Lo afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “I dati dei rincari di marzo, infatti, sono molto preoccupanti sia in previsione del prossimo 25 aprile che della prossima estate. Pur essendo marzo un mese freddo e non certo di ferie, le tariffe degli alberghi sono già salite rispetto allo scorso anno del 9,7%, collocando gli alberghi al secondo posto dei rialzi legati alle vacanze” prosegue Dona. “Capiamo che il caro bollette di luce e gas abbia inciso anche sulle strutture alberghiere, ma se ci si rifà con gli interessi sui clienti andiamo male! Anche perché tutti i prezzi legati alle vacanze sono già aumentati. A marzo il trasporto marittimo si colloca in testa alla top ten con un incremento del 10,1%, visitare un museo costa il 7,4% in più rispetto a un anno prima, andare in un villaggio vacanze o in un campeggio il 7,2%, in una pensione, bed and breakfast o agriturismo il 4,5%, andare in piscina o in un impianto sportivo il 4%, andare al ristorante il 3,1%, ancora peggio se vuoi andare in pizzeria, +3,7%. Sempre sopra al 3% anche parchi di divertimento e cinema, entrambi a +3,1%. Insomma, non c’è un servizio che si salvi!” conclude Dona.

Dello stesso avviso il Codacons, che parla di aumenti “indecenti” e denuncia che “le vacanze estive degli italiani saranno caratterizzate da una raffica di rincari che porteranno la spesa complessiva della villeggiatura a crescere fino al +15% rispetto allo scorso anno”. Una vacanza di 10 giorni – in base alle stime del Codacons – costerà quest’anno fino al +15%, considerando le spese per spostamenti, pernottamenti, cibi e servizi, passando da una media di 996 euro a persona del 2021 ai 1.145 euro del 2022, con un incremento che sfiora quota +150 euro procapite. “Gli operatori turistici stanno scaricando sui consumatori finali i maggiori costi energetici determinati dal caro-bollette, attraverso un incremento generalizzato delle tariffe al pubblico – sostiene il presidente Carlo Rienzi – Una politica che sul lungo periodo non pagherà, perché gli italiani, impoveriti dalla crescita dei prezzi al dettaglio e delle bollette di luce e gas, reagiranno ai rincari riducendo la spesa destinata alle vacanze e tagliando i giorni di villeggiatura”.

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