mercoledì, 24 Aprile 2024

Il richiamo di Mattarella: subito modifiche sui balneari

Alla fine l’atteso richiamo del capo dello Stato sulle misure sui balneari inserite nel decreto milleproroghe è arrivato. In una lettera ai presidenti delle Camere e alla premier Giorgia Meloni che accompagna la promulgazione della legge, Sergio Mattarella puntualizza tutte le proprie riserve sul provvedimento facendo trasparire come la firma sia arrivata, di fatto, solo per non far decadere altre importanti misure contenute nel testo ma con l’invito a un ineludibile intervento correttivo. Palazzo Chigi, a stretto giro, fa sapere che il monito del Quirinale “meriterà attenzione e approfondimento da parte del governo nel confronto con le forze parlamentari”. Va dunque ora individuato lo strumento utile per eventuali aggiustamenti.

Intanto le opposizioni vanno all’attacco stigmatizzando l’accaduto e invitando il governo a tornare sui suoi passi, mentre i Verdi scrivono all’Ue chiedendo che si apra una procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese. Il testo è, però, ormai in vigore: riguarda la proroga delle concessioni balneari di un altro anno, fino al 31 dicembre 2024, che può arrivare fino al 31 dicembre 2025 per i Comuni che sono alle prese con un contenzioso in essere o con “difficoltà oggettive legate all’espletamento della procedura stessa”; ma anche la proroga fino a luglio 2023 del termine per la cosiddetta ‘mappatura’, entro il quale cioè andrà adottato il “sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici”.

Andrà quindi individuato uno strumento utile ad apportare i ritocchi necessari. A lavorare a una soluzione, a partire dalle interlocuzioni con l’Europa, sarà ancora una volta il ministro Raffaele Fitto. Un aggiustamento appare necessario quantomeno entro l’anno ma con la spada di Damocle dell’attesa sentenza della Corte europea sui ricorsi presentati, tra gli altri, dal Tar di Lecce. Se si sceglierà invece di andare allo scontro con l’Ue l’apertura di una procedura di infrazione viene data come inevitabile.

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