Il Turismo ora può contare su un ministero ad hoc, ma preoccupano i tempi


Non nasconde la sua emozione il nuovo ministro del turismo Massimo Garavaglia durante il giuramento al Quirinale e in un tweet scrive di “sperare di poter meritare la fiducia” che gli è stata concessa. Il mondo del turismo ha accolto con esultanza la creazione di un dicastero ad hoc. Ma, nonostante il grande segnale di attenzione dimostrato dal premier Mario Draghi al settore, la strada non sarà così piana e veloce.

Per lo scorporamento del Turismo dal dicastero della Cultura così come per la creazione del ministero della Transizione ecologica, servirà una legge ad hoc, molto probabilmente nella forma di un decreto. E di portafoglio per il momento il ministro Garavaglia non è dotato.

Tanti sono i nodi da sciogliere. Il Recovery Plan è un tassello fondamentale, ma il settore ha purtroppo ancora bisogno anche di interventi di diretto supporto alle imprese che sono in lockdown in molti casi praticamente da marzo: dai ristori agli sgravi fiscali, dagli aiuti a fondo perduto ai vari bonus. E poi ci sono decisioni “fondamentali” da prendere per il futuro a partire dai corridoi turistici e i “passaporti sanitari”. Proprio i tempi della creazione preoccupano molto le associazioni che continuano a insistere sulla dotazione di portafoglio.

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