giovedì, 18 Aprile 2024

In Italia boom di turisti mordi e fuggi: in 15 anni +50% arrivi ma persi 38 mld

Negli ultimi 15 anni, cioè dal 2001 a oggi, i turisti in Italia sono cresciuti del 50% arrivando a superare i 53 milioni. Però chi viene si ferma meno a lungo del passato e, soprattutto, spende meno. Nel 2001 la spesa pro capite era di 1.035 euro ma nel 2015 è scesa a 670. La stima di Confcommercio, che al forum di Cernobbio ha presentato un’analisi realizzata da Confturismo con Ciset, è che dall’inizio del nuovo secolo si siano persi 38 miliardi di guadagni.

Ed è per questo che il presidente di Confturismo, Luca Patanè, dice che “l’Italia deve ripensare il suo modello di offerta turistica” per combattere questo turismo mordi e fuggi che fa sì, ad esempio, che la permanenza media di un cinese (uno dei mercati più in crescita) sia scesa da 1,8 giorni, quindi già un tempo molto basso, a un giorno e mezzo.

Inoltre, lo studia ha evidenziato un altro problema: il 60% degli stranieri che arrivano in Italia si concentrano in quattro regioni: Veneto (con il 20,5%), Lombardia, Lazio e Toscana. Al Sud c’è solo il 12% degli arrivi stranieri che in linea di massima preferiscono le isole. Dunque non si tratta solo e tanto di una questione di infrastrutture ma anche di servizi.

E nei prossimi anni i turisti in Italia aumenteranno. Le stime di Confturismo parlano di una crescita del 3,3% quest’anno, il prossimo del 3,6 e nel 2018 del 3,9 e quindi bisogna essere preparati a cogliere l’occasione. Secondo il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, bisogna soprattutto (e non solo nel turismo) puntare alla Cina. E’ vero che il 70% dei turisti sono europei (erano il 74% nel 2001) ma nella classifica degli stranieri che vengono in Italia il primo posto resta ai tedeschi, seguiti da americani e francesi, ma i cinesi sono saliti dal decimo al quinto posto e i russi dal decimo all’ottavo. Segno che anche il turismo si sta globalizzando.

 

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