E’ visibile da oggi, venerdì 15 gennaio, su elledecor.com/it il convegno digitale “2021 Progettare la Nuova Ospitalità” di Elle Decor Italia che fa il punto sullo stato dell’arte e delinea il futuro del settore.
Tra i partecipanti Giorgio Palmucci, presidente di Enit: “L’anno che ci aspetta, benché distante dai risultati del 2019, vedrà riaffacciarsi seppur timidamente i viaggiatori stranieri e una parte del mercato domestico entrambi desiderosi di voler tornare a visitare le nostre belle località”.
Dal canto suo, Magda Antonioli, direttore ACME dell’Università Bocconi di Milano, ha presentato le macro tendenze economiche e sociali in atto: “Progettare una nuova ospitalità per il turismo italiano significa ripensare l’offerta ricettiva, tenendo conto e ascoltando i trend della nuova domanda e dei consumi in era post Covid e allo stesso tempo approfittarne per ridefinire e qualificare le nostre strutture”.
A seguire il punto di vista dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi: la vice presidente Maria Carmela Colaiacovo ha fatto il punto sulla situazione degli alberghi in Italia e definito le caratteristiche della nuova ospitalità: “Ripensare gli spazi sulle nuove necessità della clientela post Covid. Soluzioni che richiedono attenzione ed investimenti per garantire un soggiorno sereno e in totale sicurezza. Ancora una volta dobbiamo sollecitare Governo e Istituzioni per il potenziamento delle misure per la riqualificazione. Le nostre aziende hanno bisogno di aiuti per sopravvivere ma anche per una ripartenza bruciante quando finalmente si potrà tornare a viaggiare”.
Nella seconda parte del convegno protagonisti i designer coinvolti dal 2016 a oggi nel progetto di Elle Decor Grand Hotel, per condividere il proprio punto di vista su come l’emergenza sanitaria abbia modificato la sensibilità delle persone nei confronti dei luoghi dell’accoglienza e per dare la propria visione sull’ospitalità di domani.
Patricia Urquiola, definendo i fattori per la progettazione in epoca post Covid, ha sottolineato la necessità di una maggiore integrazione tra architettura e interior design, in una compartimentazione tra spazi pubblici e spazi privati dove il verde avrà sempre maggiore rilevanza. Un hotel “emozionale” in grado di fornire esperienze per ospiti e per cittadini, supportato dalla tecnologia per l’erogazione di servizi personalizzati e capace di generare valore e lavoro per la comunità.
Patricia Viel ha affermato che le conseguenze dello shock culturale della pandemia travolgono soprattutto il mondo delle percezioni su sicurezza, rischio, rituali di condivisione molto meno le geometrie degli spazi o l’organizzazione delle funzioni. Il progetto dovrà trovare i sostituti del contatto con l’essere umano, con il cibo, con le cose, lavorando ad una modalità di integrazione che favorisca una routine di igienizzazione che non evochi il pericolo ma la cura, trovando nuove chiavi di intimità e di comfort.
Lyndon Neri e Rossana Hu sono convinti che “è fondamentale per noi imparare ad affrontare la condizione attuale guardando all’idea di “Total Design” proposta da alcuni dei nostri predecessori, che sono alcuni dei grandi designer e pensatori del nostro tempo”.
Per Matteo Thun e Antonio Rodriguez “l’architettura e il design “conscious”, consapevole, garantiscono benessere fisico e mentale, favorendo la relazione tra le persone e l’ambiente. Il nostro approccio: Timeless, Human, Simplicity”.
Roberto Palomba e Ludovica Serafini hanno dichiarato che “solo lavorando su progetti di valorizzazione, si può tenere conto e far così diventare valori, situazioni momentanee legate ad eventi come quello della pandemia”.
Proseguendo con le case history “Il Palazzo dell’Agricoltore di Parma: un hotel rigenerativo”, è stato presentato il primo hotel che vanterà la certificazione B Corp, il riconoscimento riservato alle sole aziende che manifestano una particolare sensibilità sociale e ambientale, unita alla trasparenza dei risultati rivolti verso gli stakeholder.
In chiusura, è intervenuta Lorenza Bonaccorsi, sottosegretario del Mibact: “Lo scenario del settore del turismo è completamente stravolto dagli effetti economici della pandemia. Oggi in Italia la quasi totalità delle strutture ricettive è chiusa o sta riaprendo ora. Dovremo prepararci ad una richiesta diversa di turismo, non solo per le regole previste dall’Oms coi protocolli sanitari ma anche dai risvolti che i mesi di blocco legati alla pandemia hanno avuto sul vissuto dei cittadini. Non tutto sarà subito come prima e forse chissà se mai tornerà quel mondo per come l’abbiamo conosciuto. Quest’anno l’Italia guiderà anche il G20 e sarà quella l’ occasione per ripensare, insieme agli altri Paesi, anche l’intera offerta turistica alla luce di queste nuove esigenze che il turista dei prossimi anni vorrà trovare, a partire dal sistema dell’ospitalità”.