E’ importante sostenere il ‘turismo delle radici’, i viaggi verso l’Italia ”che gli italo-discendenti e gli italiani residenti all’estero intraprendono al fine di riscoprire le loro origini familiari, i territori di provenienza, la loro storia e le tradizioni culturali”. Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova presentando il “Primo rapporto sul turismo delle radici in Italia”, curato da Sonia Ferrari e Tiziana Nicotera dell’Università della Calabria, che mira a fornire ai diversi soggetti, pubblici e privati che operano nel territorio nazionale, uno strumento per definire le politiche e le iniziative di programmazione e promozione dei viaggi di ritorno.
Secondo Della Vedova il “turismo delle radici” rappresenta anche ”un’opportunità per la valorizzazione e la rivitalizzazione dei centri storici minori e contribuisce alla crescita sostenibile delle comunità e dei borghi che non sono toccati dal turismo di massa e possono diventare così mete privilegiate di viaggi emozionali”.
“Le collettività di italiani all’estero, costituite dalle nuove generazioni dei circa 6 milioni di italiani residenti al di fuori dei confini nazionali e dai circa 80 milioni di italo-discendenti, rappresentano un patrimonio eccezionale, di cui siamo giustamente orgogliosi e a cui vogliamo offrire delle esperienze di ritorno, a loro appositamente dedicate’, ha aggiunto.
Il rapporto è incentrato in particolare sull’Argentina che, con 1.050.000 italiani, è il Paese con la più grande collettività italiana nel mondo, ed è di conseguenza uno dei principali bacini d’utenza dei viaggiatori delle radici che l’Italia si prepara ad accogliere. Il direttore generale della Farnesina per gli italiani all’estero, Luigi Maria Vignali, ha infine ricordato l’impegno della Farnesina per arrivare a progettare nella maniera migliore gli itinerari del ‘turismo delle radici’ per il quale sono previsti finanziamenti nel Pnrr.